Dopo 24 anni la F1 torna in terra lusitana: scopriamo le caratteristiche del circuito che segna anche il debutto delle monoposto a Portimao.
Il dodicesimo appuntamento con la stagione di Formula 1 2020 si sposta in terra lusitana. Palcoscenico: il GP del Portogallo, una “tappa” che mancava dal calendario iridato dal 1996. Domenica 25 ottobre, le monoposto della massima Formula debutteranno sul tracciato di Portimao, di recente realizzazione (venne edificato nel 2008) e già utilizzato in diverse specialità del motorismo agonistico (il Mondiale Superbike e Supersport per le moto; e, fra le auto, la A1 GP, la GP2, il Wtcc, il Fia GT con la 2 Ore dell’Algarve e la Le Mans Series con la 1.000 Km dell’Algarve). All’appello non mancava che la Formula 1, dove peraltro c’è già stato un “assaggio” con alcuni test invernali pre-Campionato.
Un po’ di storia
Il lockdown imposto ad inizio stagione, e la conseguente “rivoluzione” dei calendari, ha a luglio 2020, decretato l’ingresso del “nuovo” Gp del Portogallo. Come si accennava, si tratta di un rientro dalla porta principale nel panorama iridato: il Gran Premio del Portogallo si disputò, in effetti, a più riprese. Dal 1951 al 1955 (come manifestazione non valevole per il Mondiale) sui tracciati di Boavista e di Monsanto (con vittorie di, rispettivamente, Casimiro de Oliveira su Ferrari nel 1951, Eugenio Castellotti, sempre su Ferrari, nel 1952; Mané Nogueira Pinto, anch’egli su Ferrari, nel 1953; José Froilàn Gonzàles, a completare il “poker” di Maranello, nel 1954; e, ad interrompere la striscia di vittorie consecutive del “Cavallino”, Jean Behra, che nel 1956 vinse al volante della Maserati 250F ufficiale). Nel 1957, a Monsanto, ci fu la vittoria di Juan Manuel Fangio (Maserati 250F).
Le prime edizioni valevoli per il Mondiale
Nei tre anni successivi (1958, 1959, 1960), il Gran Premio del Portogallo guadagnò validità iridata: le vittorie andarono a, rispettivamente, Stirling Moss (1958, a Boavista), su Vanwall; nuovamente Stirling Moss (1959, Monsanto), su Cooper T53-Climax; e Jack Brabham (Boavista), su Cooper T53-Climax.
La “parentesi” dell’Europeo F3
Da allora, quasi un quarto di secolo di “stop”, inframmezzato dall’edizione 1964, non valevole per il Mondiale, che si svolse a Cascais e venne vinta dalla Ferrari di Chris Kerrison; e da due edizioni consecutive – 1965 e 1966 – valevoli per l’Europeo F3, nelle quali vinsero l’inglese Rodney Banting su Cooper-Ford Anglia Cosworth e lo svizzero Jürg Dubler su Brabham sempre motorizzata Ford Anglia-Cosworth.
Il ritorno iridato nel 1984
Nel 1984, in occasione della riqualificazione dell’autodromo dell’Estoril (situato nei pressi dell’omonima località turistica a sud del Paese), che era stato edificato nel 1972, il Portogallo fu per la seconda volta ammesso fra le Nazioni ospitanti una gara valevole per il mondiale di Formula 1. Primo vincitore all’Estoril fu Alain Prost. Il Gran Premio del Portogallo rimase in calendario nelle successive dodici edizioni (fino al 1996): ultimo vincitore, in ordine di tempo, è stato Jacques Villeneuve, che tagliò il traguardo davanti a Damon Hill ed a Michael Schumacher.
Collocazione geografica
L’”Autòdromo Internacional do Algarve” viene comunemente chiamato “Circuito di Portimao” in quanto si trova ad una quindicina di minuti dalla cittadina dell’Algarve, regione del Portogallo meridionale ben conosciuta nel mondo per il clima, mite anche in inverno e da tempo apprezzata dagli appassionati di motorsport in quanto “terreno” di una delle tappe del Rally del Portogallo.
Guida al circuito
Per la particolare orografia collinare del territorio, il tracciato di Portimao si caratterizza per una planimetria “old style”: una sequenza di sviluppo vallonato, con saliscendi (per fortuna mantenuti in sede di progettazione) che ne hanno donato un’allure personale e fra le più amate dai piloti (delle due e delle quattro ruote). Una sorta di “eredità concettuale” che lo avvicina ad alcune delle piste più celebrate: Spa, Imola, la Nordschleife del Nürburgring…
Si corre sulla pista da 4,684 km
Il complesso dell’Autodromo di Portimao offre ben 32 differenti configurazioni di pista, la cui lunghezza varia fra 3,465 km (il più corto) a 4,684 km, in modo da consentire un’ampia varietà di scelta. La modalità “Fia Slow Fast”, ovvero il layout da 4,684 km, considerata la versione-standard dell’autodromo, è quella che verrà utilizzata domenica 25 ottobre per l’edizione 2020 del Gran Premio del Portogallo di F1.
Di seguito i dettagli di sviluppo del circuito F1.
- Senso di marcia: orario
- Numero di giri previsti in gara: 60
- Distanza di gara prevista: 306,826 km
- Lunghezza complessiva: 4,684 km
- Lunghezza dei rettifili: 3,204 km
- Lunghezza delle curve: 1,488 km
- Larghezza della pista: 14 m
- Numero di curve: 16 (9 a destra, 7 a sinistra)
- Raggio minimo di curva: 18 m
- Raggio massimo di curva: 60 m
- Pendenza massima in salita: 6,2%
- Pendenza massima in discesa: 12%
- Pendenza massima laterale: 8%
- Pendenza minima laterale: 2%
- Autore del giro più veloce: Sebastien Buemi (F1), il 21 gennaio 2009, in 1’27”987 con una velocità di uscita di 352,9 km/h.
Pista da carico aerodinamico medio-alto
Per le sue caratteristiche, Portimao presenta dunque un layout piuttosto impegnativo: dei rettilinei nei quali le monoposto riescono a raggiungere elevate velocità si alternano a curve da affrontare a velocità medio-alte, a svolte decisamente più impegnative. Al simulatore, l’impegno in frenata ed il carico aerodinamico richiesto sono entrambi di livello medio-alto: ciò che, all’atto pratico, permetterebbe un compromesso ideale fra tenuta ed efficienza nei rettilinei.
“Prima volta” anche per le gomme
Ulteriore incognita è rappresentata dal fondo stradale: oltre all’impegno richiesto alle gomme per via delle notevoli forze laterali (in special modo per quanto riguarda l’imbocco del rettifilo principale da cui le monoposto arrivano provenendo dalla lunga curva 15, destrorsa, da percorrere “in appoggio) e longitudinali (per le notevoli variazioni nell’altimetria del circuito), è da tenere in conto la recentissima riasfaltatura completa.
Nelle “libere” di venerdì 23, primi test con gli pneumatici-prototipo 2021
Pirelli, fornitore unico delle monoposto, potrebbe basarsi sui riferimenti dalle gare del Fia GT che si sono svolte a Portimao, sebbene la rispettiva conformazione delle vetture “a ruote coperte” sia completamente diversa rispetto alle monoposto. Per questo, è stato scelto di portare nell’Algarve pneumatici a mescola C3 (Soft, sette treni), C2 (Medium, tre treni) e C1 (Hard, tre treni). Da segnalare, in occasione dell’inizio della seconda sessione di prove libere, l’assegnazione in prova, a ciascuno dei team, di pneumatici-prototipo già in vista del 2021, che sarà l’ultima stagione per le gomme da 13”.