Ritiro della patente a vita in caso di incidente causato da guida in stato di ebrezza o sotto l’effeto di droghe
Ritiro della patente a vita in caso di incidente causato da guida in stato di ebrezza o sotto l’effeto di droghe
L’ergastolo della patente è sulla buona strada per diventare realtà. L’emendamento alla proposta di legge di modifica del Codice della Strada, dopo aver avuto il via libera dalla Camera adesso è in discussione al Senato.
Quando la revoca della patente di guida è disposta per il conducente che ha commesso il reato di cui all’articolo 589, terzo comma, del Codice penale (omicidio colposo in stato di ebbrezza o di alterazione psicofisica) -si legge nella proposta presentata dal relatore e presidente della commissione Trasporti Michele Meta- il soggetto non può conseguire una nuova patente di guida. Nel caso in cui il conducente che ha commesso il reato non sia provvisto di patente, non può conseguirla.
In parole povere, chi uccide una persona per strada perché sotto l’effetto di alcool o droghe, non potrà mai più avere la patente. Sperando che questa soluzione possa scongiurare le già migliaia di morti che ogni anno si contano su strada.
Nel suddetto emendamento spazio anche ad un comma all’articolo 219 del Codice della Strada che modifica di fatto la frase “in stato di alterazione psicofisica dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope” con “in stato di alterazione psico-fisica causata dall’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope”, vale a dire che mentre l’alcool si assorbe velocemente nel nostro organismo, gli effetti della droga possono permanere nel tempo, anche se nel momento dell’incidente non se ne è appena fatto uso.