Potrebbe essere il futuro degli impianti AvtoVAZ. In programma un accordo fra il Ministero dell’Economia e il principe dei giocattoli Molvinsky
Potrebbe essere il futuro degli impianti AvtoVAZ. In programma un accordo fra il Ministero dell’Economia e il principe dei giocattoli Molvinsky
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Dalle auto alle automobiline: potrebbe essere questo l’immediato futuro degli impianti industriali di Togliattigrad. Una riconversione che non ha precedenti nella storia dell’automobile.
La notizia arriva dal MinProm, il Ministero russo dell’Industria, che nelle scorse settimane ha preso una serie di contatti con Alexander Molvinsky, “principe” russo del giocattolo e proprietario della Grand Toys, azienda che – guarda caso! – dal 1999 opera con uno stabilimento proprio a Togliattigrad, vale a dire a un tiro di schioppo dalla “cittadella dell’automobile” creata nel 1966 dalla Fiat, che vi importò le catene di montaggio per la realizzazione in loco della Lada Zhigulì, la 124 che cambiò le abitudini automobilistiche dell’allora Unione Sovietica.
Tutto questo, comunque, appartiene al passato. Un capitolo chiuso, al quale fa da contraltare la disastrosa situazione dell’industria russa dell’automobile, che nei primi otto mesi del 2009 ha segnato un tracollo dell’84,9 per cento. Una crisi che che definirla tale è riduttivo, dal momento che interessa gran parte dell’indotto.
Per questo, da parte dei rappresentanti del Parlamento di Mosca è arrivata una indicazione sul futuro delle aree industriali di Togliattigrad, all’interno delle quali si procederebbe alla creazione di un distretto industriale del giocattolo, attuabile per mezzo di una serie di finanziamenti che il Ministero deve ancora approvare.
L’idea di Molvinsky (che fa parte di una serie di progetti discussi dal Governo nell’ambito di un piano di sistegno governativo alle piccole e medie imprese) presuppone, all’inizio, la produzione di giocattoli a basso costo, alla quale seguirebbe la realizzazione di automodelli elettrici, scatole di costruzioni tipo Meccano, biciclette per bambini, fino a giocattoli a componentistica avanzata.
Dalle automobili in scala 1:1 alle automobiline, perciò. Una possibilità tutt’altro che remota, a giudicare dall’interesse manifestato dal Governo russo, interessato – dati alla mano – a dare un impulso, in mancanza di meglio, all‘industria del giocattolo, che in Russia vede importazioni dalla Cina per il 6 per cento e,per il 23 per cento, da alcuni dei maggiori produttori a livello internazionale, mentre l’industria “interna” provvede al 12 per cento circa.
La notizia, secondo quanto riportato in questi giorni dal Moscow Times, ha incontrato una buona dose di ironia e scetticismo, soprattutto fra i dipendenti della AvtoVAZ, il Marchio “di casa” a Togliatti, che nelle ultime settimane ha conosciuto un brusco ridimensionamento della propria attività: “A Togliattigrad non sono più in grado di produrre automobili. Adesso ci provano con… le macchinine”.