Una Z4 sDrive 35is in tinta Valencia Orange Metallic ha lasciato le linee di Regensburg. Ora per Bmw è tempo di pensare alla erede Z5 attesa nel 2017.
Una Z4 sDrive 35is in tinta Valencia Orange Metallic ha lasciato le linee di Regensburg. Ora per Bmw è tempo di pensare alla erede Z5 attesa nel 2017.
Ha tenuto Banco per circa un quindicennio; adesso si prepara a farsi da parte per lasciare campo libero alla propria erede attesa nel 2017. È Bmw Z4, che dopo due serie successive (l’attuale E89, venduta in 115.000 unità, è in listino dal 2009) lascia definitivamente spazio alla futura Z5, che vedremo nei prossimi mesi.
L’ultima Bmw Z4 uscita dalle linee di montaggio di Regensburg (Germania) nelle scorse ore è stata deliberata in tinta “Valencia Orange Metallic“: è una sDrive 35is, equipaggiata con il 6 cilindri turbocompresso da 2.979 cc.
Per l’erede di Bmw Z4, il marchio di Monaco di Baviera ha dato vita a una collaborazione tecnica con Toyota, la quale dovrebbe mettere a disposizione una piattaforma evoluta di quella impiegata per la coupé GT86: la “Z5” non sarà più equipaggiata con il tetto pieghevole, ma utilizzerà un più “tradizionale” tettuccio in tela. I primi esemplari – laboratorio hanno cominciato a circolare nelle scorse settimane. Dal punto di vista stilistico, per la Bmw Z5 non dovrebbero esserci particolari stravolgimenti rispetto alle classiche linee che per quasi quindici anni hanno caratterizzato Z4, a cominciare dal caratteristico lungo cofano motore (uno degli stilemi di maggiore impatto per la roadster bavarese) e dalla collocazione particolarmente arretrata dell’abitacolo. Il lunotto in cristallo e l’impiego di materiali leggeri e ad elevata resistenza per la piattaforma caratterizzeranno l'”ossatura” della nuova Z5, il cui prezzo non dovrebbe discostarsi molto dal listino di Bmw Z4.
La roadster “alto di gamma” di Bmw (sigla E85 – E86) debuttò in anteprima al Salone di Parigi 2002. Il corpo vettura venne creato dalla “matita” dell’estroso Chris Bangle, che progettò per Bmw una roadster dalle linee tondeggianti e spigolose nello stesso tempo, mentre l’impostazione meccanica derivava dalle lineup di Bmw Serie 3 e Serie 5. La prima serie venne prodotta in più di 160.000 esemplari fino ad agosto 2008, mentre poso successo (meno di 18.000 unità) incontrò la versione coupé.
La seconda generazione di Bmw Z4 – che si decise di non produrre più negli impianti di Spartanburg, nel North Carolina, ma nelle linee tedesche di Regensburg – venne lanciata nel marzo del 2009, con la sigla E89 e la novità del tetto in lega di alluminio retrattile a comando elettroidraulico. L’estetica del corpo vettura venne curata da Adrian van Hooydonk, il quale decise per un rifacimento del frontale e della parte posteriore. Negli anni, la gamma di Bmw Z4 E89 si è articolata sulle versioni sDrive 18i da 156 CV, sDrive 20i da 184 CV, sDrive 23i da 204 CV, sDrive 28i da 245 CV, sDrive 30i da 258 CV, sDrive 35i da 306 CV e is da 340 CV: a quest’ultima declinazione appartiene la Bmw Z4 “dell’addio”.
Sulla scocca di Bmw Z4 vennero allestite, negli anni, alcune edizioni speciali. Fra queste, da segnalare da Bmw 328 Hommage del 2011 (one – off che celebrava la vittoria di Bmw 328 alla Mille Miglia del 1940) e la Bmw Zagato Coupé, prototipo realizzato insieme alla Carrozzeria Zagato e presentato a Villa d’Este 2012.