Il parcheggio è un’area destinata esclusivamente alla sosta dei veicoli? Per alcuni no. Ed ecco come questi spazi si riempiono d’arte
Il parcheggio è un’area destinata esclusivamente alla sosta dei veicoli? Per alcuni no. Ed ecco come questi spazi si riempiono d’arte
Non sempre arte e urbanistica moderna vanno d’accordo, tanto meno se alla prima si associano concetti come viabilità e traffico che dominano tutte le grandi città del giorno d’oggi, con annesso anche il tema, sempre attuale e molto sentito da chi vive nelle grandi metropoli, del parcheggio.
E proprio al parcheggio è dedicata Parkart, un’iniziativa che ha già riguardato alcune città come Milano e Genova e che, partendo dal presupposto che anche lo spazio di un parcheggio a pagamento può diventare un vero e proprio sito artistico in cui liberare la propria creatività, si propone di valorizzare al meglio uno spazio urbano come le aree dedicate alla sosta dei veicoli, sempre utili e spesso introvabili ma solitamente molto lontane da qualsiasi interesse artistico o architettonico.
Quella che viene definita dagli stessi organizzatori una vera e propria “guerriglia creativa urbana” propone una sfida a tutti gli aspiranti artisti: far diventare temporaneamente un luogo d’arte lo spazio affittato in un qualsiasi parcheggio a pagamento della città. Le regole da seguire per partecipare all’iniziativa sono poche e semplici, come si legge direttamente sul sito dedicato al progetto.
Gli unici limiti cui gli “artisti dei parcheggi” devono sottostare sono infatti quelli di scegliere un posto auto con una certa visibilità e che non sia riservato ai disabili o al carico e scarico delle merci, quindi dimostrare con chiarezza che lo spazio è stato affittato temporaneamente dietro regolare pagamento, con la possibilità di estendere la durata dell’occupazione dell’area mediante una colletta eventualmente offerta dagli spettatori presenti.[!BANNER]
A quel punto non ci saranno più limiti se non quelli della propria vena creativa, visto che ogni artista potrà mettere in scena qualsiasi realizzazione entro il “proprio” spazio, andando a costruire così un museo urbano a cielo aperto, ovviamente provvisorio, come detto prima, e senza alcun impatto sull’ambiente circostante una volta finita la rappresentazione: il regolamento dell’iniziativa prevede infatti l’obbligo di lasciare in buone condizioni l’area utilizzata, mentre per ricordo resteranno le prove fornite da foto e video ripresi durante la propria mostra.
Grazie ad iniziative di questo genere e al loro eventuale successo potrebbe essere quindi possibile riqualificare uno spazio lontano dai canoni estetici più raffinati com’è il parcheggio, spesso relegato a semplice luogo utile per lasciare momentaneamente il proprio veicolo e non concepito invece come area in cui, al pari di una piazza o di un qualsiasi viale cittadino, anche la parte estetica sarebbe forse da tenere in considerazione.