Lo sviluppo dei biocarburanti è alla base della attuale crisi alimentare che ha portato gli affamati nel mondo a oltre 1 miliardo di persone
Lo sviluppo dei biocarburanti è alla base della attuale crisi alimentare che ha portato gli affamati nel mondo a oltre 1 miliardo di persone
L’organizzazione indipendente ActionAid, da anni impegnata nella lotta alla povertà, ha inaugurato il primo distributore di biocarburanti in pieno centro a Milano, nell’ambito della campagna “Operazione fame“. L’operazione ha l’obiettivo di invitare l’opinione pubblica a riflettere sul tema carburanti biologici, ritenuti troppo spesso “miracolosi” per l’ambiente senza considerare tutte le conseguenze sul sistema alimentare. Su questo tema, inoltre, secondo ActionAid “governi, aziende e media non forniscono una corretta informazione”.
La crescita del mercato dei biocarburanti, sostenuta da molti governi, è ritenuta essere la principale causa dell’aumento del numero di affamati nel mondo, che ha ormai superato il miliardo di persone.
Secondo i dati forniti dalla Banca Mondiale, infatti, l’aumento della produzione dei carburanti bio ha causato l’aumento dei prezzi (nell’ordine del 75%), aumento che è alla base della attuale crisi alimentare. La corsa a soddisfare la domanda di biocarburanti soprattutto da parte di Stati Uniti, Canada ed Europa ha fatto sì che due terzi della produzione globale di mais tra il 2003 e il 2007 e circa un terzo del mais prodotto negli Stati Uniti, siano stati trasformati in etanolo.[!BANNER]
Secondo ActionAid per arrestare il fenomeno è necessario che i paesi in cui è maggiore la produzione di biocarburanti, ne contrastino una ulteriore espansione. A questo scopo occorre inoltre che le Nazioni Unite valutino l’impatto a livello globale di questo tipo di alimentazione per autoveicoli e che sia data piena garanzia di rispetto dell’ambiente in cui la produzione dei biocarburanti avviene e soprattutto siano tutelati i diritti umani delle comunità coinvolte.