Il politico britannico distratto alla guida dagli SMS aveva travolto una vettura ferma in autostrada provocando la morte di un giovane
Il politico britannico distratto alla guida dagli SMS aveva travolto una vettura ferma in autostrada provocando la morte di un giovane
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Nel paese delle impunità, soprattutto per i reati gravi commessi in violazione al Codice della Strada, suona strano che una persona, anzi, un politico di livello nazionale, venga condannato per una condotta di guida scorretta e pericolosa mentre è al volante della sua auto. La notizia arriva dall’Inghilterra: si è conclusa con una condanna a dodici settimane di reclusione l’avventura giudiziaria di un Lord inglese, N.A., componente della Camera dei Lord britannica.
La sera di Natale del 2007 il politico travolse con la sua Jaguar un’auto che era ferma sulla terza corsia dell’autostrada M1 per un scontro con il guard rail e che era già stata travolta anche da un’altra auto in transito. L’impatto risultò letale per il 28enne polacco che era alla guida del mezzo.
La Polizia accertò che la Jaguar era piombata a forte velocità sulla vettura della vittima e il politico stesso affermò che nei momenti precedenti all’impatto era impegnato a scrivere e a leggere degli sms sul suo telefonino.
L’uomo dovrà passare dodici settimane in carcere, quindi, e rischia anche l’espulsione dal partito laburista (che prevede tale norma per i suoi iscritti che vengono condannati a pene detentive), ma la pena è tutto sommato leggera dal momento che, come ha sottolineato il suo avvocato difensore Jeremy Baker durante l’arringa finale, si è sempre impegnato per il bene del Paese e della comunità.
Un’altra attenuante tenuta in considerazione dai giudici è stato il fatto che il politico, subito dopo l’incidente, si prodigò per cercare di aiutare la vittima e per segnalare l’incidente alle auto che sopraggiungevano, a rischio della sua stessa incolumità personale.
Un monito per coloro, e sulle strade italiane non mancano, che utilizzano il cellulare durante la guida. Al volante non sono ammesse leggerezze, perché la tragedia può sempre essere dietro l’angolo.