Ormai sembra fatta: a meno di un salvataggio in extremis, poco probabile, la F1 2018 sarà trasmessa da Sky Sport. Vedremo se la rete “ex Murdoch” deciderà di applicare anche alla massima Formula il format della MotoGP (magari su TV8?).
“Signori, si scende”: a due mesi esatti dal via della stagione F1 2018 – che scatterà da Melbourne nel weekend del 25 marzo -, sembra ormai chiaro che gli appassionati italiani “tradizionalisti” (quelli, cioè, che per assistere ai Gran Premi in TV hanno sempre fatto affidamento alla Rai come, negli anni 90, a Mediaset) saranno costretti d una soluzione di compromesso: abbonarsi alla Pay-TV, oppure puntare la propria parabola all’estero. Di fatto, il circus della massima Formula pare proprio non interessare l’azienda radiotelevisiva di Stato: “Rien ne va plus”, o quasi; i giochi – a meno di un répechage in extremis, peraltro poco probabili – hanno tutta l’aria di essere fatti, e per assistere ad un GP occorrerà attendere almeno tre anni. Ovvero: la stagione che va a cominciare fra qualche settimana, e le due successive.
Il contratto che Sky, attraverso il proprio canale dedicato Sky Sport F1, si è aggiudicata da Liberty Media – la nuova proprietà americana della F1 – avrà infatti validità dal 2018 al 2020. Per la Rai, ci sarà soltanto la trasmissione del GP d’Italia a Monza (in programma nel weekend del 2 settembre 2018). Si tratterà, in ogni caso, di una emissione televisiva sì “in chiaro”, così come lo sono state quelle precedenti; ma non “gratuita”, considerato che i telespettatori italiani hanno sempre dovuto pagare il canone. Dopo i Mondiali di calcio 2018 “recuperati” da Mediaset (la quale, peraltro, già trasmette le gare della Formula E) e la curiosa decisione di trasmettere, al contrario, le imminenti Olimpiadi invernali in Corea – con le ovvie differenze di fuso orario, difficili da far collimare con gli impegni quotidiani di molti appassionati -, la Rai sembra avere rinunciato anche alla possibilità di trasmettere alcune gare in diretta ed altre in differita.
Resta l’eventualità che Sky possa, a breve, “esportare” il modello della MotoGP anche alla F1: trasmettendo, cioè, alcuni GP “in chiaro” ed i restanti in differita sul canale TV8, magari con lo stesso staff di commentatori “ex-Rai” (Gianfranco Mazzoni, Ivan Capelli, Giancarlo Fisichella). E questo sarebbe un bene, perché pressoché tutti gli appassionati di automobilismo sportivo si domandano come mai l’Italia, uno dei Paesi nei quali il motorsport assume dignità vicina allo “sport nazionale”, al pari del calcio e del ciclsimo, sport quest’ultimo da sempre “cugino” delle competizioni motoristiche – debba privarsi della trasmissione delle corse in TV “in chiaro”. Ciò non riguarderebbe soltanto la F1 (eccezion fatta per la Formula E), ma anche altre discipline, altrettanto se non di più spettacolari (il Mondiale Endurance, le gare del WTCC da quest’anno WTCR, il WRC e la Dakar), che vengono trasmesse da altre emittenti come Eurosport.
Impegni finanziari giudicati troppo gravosi? Magari, prima sarebbe meglio, dati alla mano, fare un’analisi di costi e ricavi anche in rapporto con altri programmi, e tenere conto della passione degli italiani, oltre alle concrete possibilità di rilancio della Ferrari. Ah, e da quest’anno c’è Alfa Romeo quale main sponsor di Sauber. Può interessare i vertici di Viale Mazzini e Saxa Rubra per il futuro?