Un filmato, girato da una telecamerina di bordo, evidenzia cosa può accadere in un’officina durante un servizio di manutenzione ordinaria. Molti autoriparatori sono onesti, ma alcune “pecore nere” rischiano di gettare discredito sull’intera categoria.
Ordine ed etica non rappresentano due concetti astratti: possono applicarsi a qualunque atto o pensiero della vita quotidiana di ciascuno. Siccome in questa veste ci occupiamo di questioni inerenti il comparto automotive, riteniamo utile puntare i riflettori su quanto documentato nei giorni scorsi, in Canada, da parte di un automobilista, che – nero su bianco; anzi: con il valido supporto delle immagini filmate – ha documentato l’effettuazione di un tagliando, presso un’officina autorizzata, ed ha implicitamente risposto ad un quesito che tutti gli automobilisti si pongono, o si sono posti, almeno una volta nella propria vita: come mai a volte le fatture delle officine di assistenza appaiono “troppo” care?
Ecco la risposta, ad opera di Daniel Sheikhan, canadese di Toronto che ha portato la propria Mercedes-AMG S63 per un tagliando presso un centro di assistenza autorizzato. L’astuto automobilista – nonché, tenuto conto del risultato, provetto reporter – ha preventivamente azionato una dashcam (telecamera di sorveglianza solitamente collocata sulla plancia o del veicolo: sono, per intenderci, quelle da tempo celebri in tutto il mondo per i video su YouTube che documentano incidenti e risse stradali, e che fanno centinaia di miglaia, se non milioni, di visualizzazioni) per riportare, fase dopo fase, l’intero programma di “tagliando” alla propria vettura.
Per inciso, non si trattava di un intervento di manutenzione straordinaria, quanto di un “normale” fermo-officina periodico. Nello specifico, il controllo alle condizioni del complesso del cambio automatico, che contempla, qualora ve ne sia la necessità, la sostituzione del lubrificante relativo, nonché del filtro e delle guarnizioni.
La sequenza video, successivamente postata dall’automobilista canadese su YouTube, ha rivelato come la sua Mercedes-AMG S63 sia effettivamente rimasta sul ponte per non più di 11 minuti. Un tempo piuttosto basso, anche per la più rapida delle officine. In effetti, ad un successivo controllo, il “tagliando” non sarebbe proprio stato eseguito. Ciò, in ogni caso, non viene menzionato nella fattura che il novello reporter si è visto consegnare: ben 700 dollari (circa 600 euro), compresi 90 minuti di manodopera. Quel che è peggio, per far passare il tempo i meccanici si sono pure andati a comprare dei gelati con la medesima vettura. Ci sta, anzi è del tutto corretto e professionale, che l’autoriparatore, terminato il proprio intervento, scenda in strada con la vettura appena riparata per un collaudo al veicolo; un po’ meno etico se, in realtà, ciò si traduce in “un giro” del tutto privato.