Una indagine della assicurazione Gjensidige osserva che fra il 2012 e il 2017 il rischio di incidenti si è rivelato maggiore del 20-50% rispetto alle auto benzina e diesel. Sarà perché circolano maggiormente in città?
Il calcolo delle probabilità parla chiaro: più un evento si manifesta di frequente, maggiori saranno le possibilità che da ciò derivino conseguenze. Questo vale anche per la diffusione dei veicoli: più ce ne sono, tanto più elevato sarà il rischio che si verifichino incidenti; anche se, alla luce delle più recenti tecnologie di bordo, si abbiano a disposizione dispositivi up-to-date di assistenza alla guida.
Nel caso specifico, un report curato dalla Compagnia norvegese di assicurazioni Gjensidige rileva come nel Paese scandinavo, attualmente ai vertici europei per numero di veicoli elettrici in circolazione, i conducenti di auto elettriche o ibride rischierebbero maggiori possibilità di fare incidenti in rapporto ai possessori di “tradizionali” vetture a motore endotermico (benzina, diesel). Addirittura, fra il 20% e il 50% in più.
La rilevazione della Compagnia assicuratrice norvegese risulta dall’analisi di migliaia di incidenti avvenuti, sul territorio nazionale, fra il 2012 e il 2017, e che hanno coinvolto autovetture alimentate a carburanti di origine fossile, ibride ed elettriche. Si potrebbe pensare, ad una prima occhiata, di dare un giusto peso a questo studio, poiché risulta da un’unica fonte ed è relativa al solo territorio norvegese.
In effetti, potrebbe risultare verosimile una delle motivazioni sostenute dai vertici della Compagnia assicuratrice: nello specifico, l’amministratore delegato di Gjensidige, Helge Leiro Baastad, ha indicato ai taccuini del quotidiano norvegese Bergens Tidende come le auto elettriche ed ibride vengano maggiormente utilizzate in contesti urbani. Proprio le situazioni nelle quali il rischio di fare degli incidenti è maggiore. Di più: tenuto conto delle peculiarità tecniche portate in dote dagli autoveicoli ibridi ed elettrici, spesso più potenti e “scattanti” rispetto alle corrispondenti vetture benzina e diesel, queste potrebbero portare i rispettivi conducenti a “correre di più”.
Questo, almeno in parte ed in teoria, potrebbe riguardare i modelli effettivamente più potenti, come Tesla Model S (la quale, in ogni caso, viene equipaggiata con l’Autopilot ed è molto costosa da riparare, sia per carrozzeria che per powertrain: quindi, da una parte si potrebbe avere un “incentivo” sul premio di assicurazione, ma dall’altra occorrerebbe valutare quanto incidano i costi di officina per le Compagnie assicuratrici). Resta il fatto che la Norvegia è uno dei battistrada europei quanto a diffusione di auto elettriche.