L’obiettivo è uno solo: vendere la propria berlina “made in Germany” per mettersi finalmente alla guida della sportiva a trazione posteriore del “Biscione”: ecco la pubblicità comparativa in onda negli States.
D’accordo: Bmw Serie 3 brilla per il ricco equipaggiamento; Audi A4 si fa notare per le dotazioni hi-tech; quanto a Mercedes Classe C, ecco un modello potenzialmente in grado di accontentare molte esigenze. Non mancherebbe nulla per ritenersi soddisfatti del proprio acquisto (in effetti, si tratta di tre modelli bestseller nel segmento medio-superiore).
Eppure… al capitolato dei desideri resta lo spazio bianco per un’ultima “voce”, quella forse meno battuta per diverso tempo da alcuni dei big player e che, per molti potenziali acquirenti, gioca un ruolo di primo piano. Stiamo parlando dell’emozionalità, quell’insieme di sensazioni che in senso lato fanno capo alla chimica delle emozioni e sono alla base di scelte del tutto personali. Il comparto automotive punta molto su questo fattore, tanto che Alfa Romeo USA ha creato una campagna di marketing ad hoc, nella quale tre proprietari di altrettante berline tedesche (quelle accennate in apertura, benché si tratti di esemplari che appartengono a serie precedenti il recente passaggio generazionale), da una parte si spendono in lodi nei confronti delle proprie A4, Serie 3 e Classe C; dall’altra, sembrano intenzionati a venderle, per acquistare ciascuno un esemplare di Alfa Romeo Giulia.
Nella tecnica del marketing, questo è un esempio di pubblicità comparativa, poco utilizzata in Italia nell’accezione “all’americana”: oltreoceano, il confronto esplicito “diretto” fra un prodotto da pubblicizzare e la concorrenza è largamente utilizzato da molto tempo, al contrario del nostro Paese dove, anche per motivi legislativi, tale pratica è rimasta a lungo vietata. Del resto, lo spot – che, occorre specificare, non denigra alcuna delle tre tedesche, ma ne sottolinea gli atout in funzione, appunto, del tassello mancante al menu dell’”auto perfetta”: il “quid” di emozioni che soltanto Alfa Romeo Giulia saprebbe donare – è parte di una massiccia campagna promozionale attualmente in fase di esecuzione da parte di Alfa Romeo USA per il riposizionamento della lineup del “Biscione” in nord America, dove – prendendo in considerazione le tre concorrenti dello spot, che in un paio di settimane ha già sfiorato il milione di visualizzazioni – Alfa Romeo Giulia sta facendo registrare una significativa escalation di vendite (+83% nel primo semestre 2018 sullo stesso periodo dello scorso anno), tuttavia piuttosto lontana dalle performance Bmw, Audi e Mercedes: 6.362 unità vendute di Giulia a fronte di 18.142 Audi A4, 24.180 Bmw Serie 3 e 29.659 Mercedes Classe C.
Doug vende la propria Bmw
Questo è il claim che accompagna il messaggio del primo protagonista: già acquirente di Bmw Serie 3, l’occhialuto personaggio decanta le doti di equipaggiamento della sua berlina bavarese: sedili riscaldabili, tappetini solidi e morbidi, sofisticato impianto audio. Ma nella testa c’è un’altra vettura.
Troppo “intelligente”: Shawn vuole dare indietro la propria Serie C
Le dotazioni hi-tech fanno parte dell’equipaggiamento della Mercedes Classe C di Shawn: dispone del sistema di frenata autonoma che la fa rallentare e fermare da sola, provvede a svegliarti se accusi un malaugurato colpo di sonno, un potente impianto di navigazione è sempre pronto a portarti dove desideri. Ma non dispone di un adeguato… sound al motore!
Dan vende la propria A4
Dall’intelligenza di ausilio alla guida all’intelligenza multimediale, che ti segue nelle quotidiane esigenze di comunicazione con il mondo: a bordo, Audi A4 somiglia più ad un PC con le ruote che ad un’automobile: manda email, messaggi, si connette al Web. Va benissimo per il lavoro, ma è troppo “fredda”.