La sfida alle performance si trasferirà dalla strada… al rifornimento? Un primo segnale sembra arrivi dalla novità elettrica di Zuffenhausen.
Con Taycan, il primo modello 100% elettrico di Porsche, i tecnici di Zuffenhausen puntano a dimostrare al mondo la natura “competitiva” della “Cavallina” tedesca. Questa volta non si tratta di andare a caccia di primati di velocità, e nemmeno di record al Nurburgring. I riflettori dei dirigenti Porsche vengono puntati su altri tipi di primato; su tutti, la possibilità che la nuova “elettro-coupé” sia in grado di percorrere fino a 100 km con una sosta di 4 minuti alla colonnina di ricarica. Come dire: un rapido pit-stop, quanto basta a sgranchirsi le gambe; ed, alla ripartenza, poter contare su un adeguato range di autonomia. Ciò viene permesso in virtù dell’elevata tensione delle batterie agli ioni di litio (800V), tecnologia peraltro mutuata dal motorsport (è il medesimo valore degli accumulatori dela plurivittoriosa Porsche 919 Hybrid) e che, ancora una volta, testimonia l’importanza dell’impiego agonistico per le nuove tecnologie da “esportare” successivamente nella produzione di serie.
La rapidità nei “rifornimenti di energia” viene permessa dallo studio di varie tipologie di ricarica – compresa quella a induzione – che vanno dalla Wallbox Porsche Mobile Charger Connect da 22 kW, fino ai 350 kW oferti dagli “hub” frutto della progettazione del consorzio Ionity cui Porsche fa parte insieme ad Audi, BMW, Daimler e Ford, nonché del programma “Electrify America” sviluppato dal Gruppo VAG-Volkswagen Audi con l’obiettivo di installare, dal 2019, una rete di “hub” di ricarica da 350 kW in 300 aree di servizio sulle “Highway” statunitensi.
È, un po’, una evoluzione di quanto già promesso da Tesla, attualmente in posizione leader per quanto riguarda le tecnologie proprietarie di ricarica rapida attraverso il proprio network di supercharger da 120 kW in grado di fornire circa 270 km di percorrenza in mezz’ora; del resto, Elon Musk già promette battaglia con una prossima generazione di caricabatterie ultrarapidi.
Si tratta di tempi tutto sommato ancora ben distanti da quanto avviene nelle soste per il rifornimento “tradizionale” (benzina, diesel, Gpl, metano); tuttavia è innegabile osservare le notevoli accelerazioni di performance che il comparto della e-mobility sta raggiungendo. Un tipo di “accelerazione” che, dalla strada, si trasferisce… al distributore.