L’acquirente della “numero uno” ha sborsato una cifra di rilievo per entrare in possesso della nuova supercoupé giapponese. Ma si è trattato di un’asta di beneficenza: ecco com’è andata.
La prima Toyota Supra di nuova generazione ha trovato un acquirente. La notizia, in questo caso, riguarda la cifra di vendita; o meglio: di aggiudicazione, in quanto non si è trattato di un “normale” acquisto, ma di una “corsa” ad accaparrarsi la vettura a suon di rilanci. Come era stato anticipato recentemente (ovvero, in occasione dell’anteprima al Salone di Detroit, rassegna che ha visto nella novità del colosso giapponese uno dei principali elementi di richiamo), il primo esemplare della rinnovata supercoupé di Toyota da 340 CV a trazione posteriore dall’allure marcatamente sportivo sarebbe stato messo all’asta, in un evento di beneficenza.
Così è stato; e l’importo, 2,1 milioni di dollari, come dire circa 38 volte il prezzo comunicato per un esemplare di Toyota Supra A90 “Launch Edition”, andrà a favore della Fondazione Bob Woodruff, associazione che si occupa di assistenza ai familiari delle vittime del personale di servizio colpito dagli attentati dell’11 settembre 2001, ed alla American Heart Association.
L’incanto, a cura della Maison Barrett-Jackson, si è tenuto nelle scorse ore a Scottsdale (Arizona): sul palco, l’unità “numero uno” di Toyota Supra, contrassegnata dal numero di telaio “20201” e ribattezzata “Global #1”.
Per l’occasione, i vertici del marchio giapponese hanno scelto un allestimento ad hoc: tinta carrozzeria Storm Grey, gusci degli specchi retrovisori verniciati in rosso, cerchi a finitura nero lucido, inserti in fibra di carbonio (questi ultimi specifici della variante “Launch Edition”) e pelle dei rivestimenti abitacolo in rosso. Ad assicurare l’unicità dell’esemplare, la firma del presidente Toyota, Akio Toyoda, nel vano motore. Decisamente “corsaiolo”, dunque perfettamente in linea con gli atout della vettura, l’equipaggiamento a corredo del veicolo che è stato consegnato all’acquirente: una tuta ignifuga, un paio di guanti, un paio di scarpini omologati ed il casco utilizzato durante l’ultima sessione di test per Toyota Supra prima del “disco verde” alla produzione. L’abbigliamento che completa la dotazione ha un obiettivo ben preciso: il vincitore dell’asta è stato invitato a condurre la vettura, in qualità di “pace car”, alla prossima Toyota Owners 400, competizione della Nascar Cup che si terrà il 13 aprile sul tracciato di Richmond (Virginia).
Toyota Supra A90, frutto di un progetto a cura di Toyota Gazoo Racing che ha attinto a piene mani da programmi di sviluppo recenti (la concept FT-1 disegnata dagli stilisti del Calty Design Research, che venne esposta al Salone di Detroit 2014) ed è diretta erede della “famiglia sportiva” alto di gamma Toyota (le precedenti generazioni Supra, la storica Toyota 2000 GT), sfrutta pianale (CLAR-CLuster ARchitecture), motorizzazione (3.0 sei cilindri in linea longitudinale turbocompresso) e trasmissione (trazione posteriore, cambio automatico ad otto rapporti con levette al volante) condivisi con l’altrettanto nuova generazione di Bmw Z4; la potenza è di 340 CV, e la coppia massima nell’ordine di 500 Nm. Su strada, la velocità massima raggiunge 250 km/h (autolimitati), e lo scatto da 0 a 100 km/h richiede 4”3. Per l’Europa, dove verrà esportata in 900 unità, Toyota Supra A90 viene declinata in tre linee di allestimento: “Active” e “Premium”, oltre alla configurazione di debutto “A90 Edition”.