Il 29 marzo 1974 le linee di montaggio di Wolfsburg deliberarono il primo esemplare di quella che sarebbe diventata la VW più venduta di sempre. Ripercorriamone la storia.
La bestseller di sempre per Volkswagen compie oggi i suoi primi 45 anni: l’importante anniversario viene, in queste ore, celebrato dai vertici di Wolfsburg attraverso un ricordo delle sue… prime ore di vita, ed una serie di cifre che ne illustrano lo sviluppo delle sette generazioni che si sono via via succedute ed alcuni dati di produzione.
L’assemblaggio di VW Golf prese infatti ufficialmente il via il 29 marzo 1974, a Wolfsburg: un momento cruciale nella storia del motorismo, essendosi trovato nel bel mezzo della crisi petrolifera che, fra la seconda metà del 1973 e la metà del 1974, di fatto provocò una marcata congiuntura nei mercati. Un radicale “giro di vite” fra le strategie industriali VW era tuttavia necessario, per la dirigenza dell’azienda: il marchio, all’inizio degli anni 70, iniziava a sentire in maniera notevole l’anzianità del progetto Maggiolino, di fatto immutato nelle caratteristiche dalla Seconda Guerra mondiale. Inoltre, era chiaro che lo sviluppo dell’automobile si sarebbe orientato sempre più verso il concetto “due volumi-motore trasversale-trazione anteriore”. Dal 29 marzo 1974, la novità VW arrivò nelle concessionarie l’8 luglio successivo; i primi esemplari vennero consegnati ad altrettanti clienti il 5 agosto di quell’anno.
Inizialmente, le varianti erano due: carrozzeria a due porte e quattro porte (il cui disegno si deve alla “matita” di Giorgetto Giugiaro: ed è interessante considerare come l’Italia del grande Design sia legata a VW Golf: dal fondatore di Italdesign per la prima generazione, all’ex responsabile del Centro Stile Walter de Silva, sotto la cui guida vennero impostate le ultime tre serie in ordine di tempo), due varianti di motorizzazione, entrambe a benzina (1.1 50 CV; 1.5 70 CV), cambio manuale a quattro rapporti oppure automatico tre rapporti ottenibile a richiesta, capacità di 300 litri al vano bagagli con divanetto posteriore ribaltabile.
Queste le “tappe” salienti della storia VW Golf, che con oltre 35 milioni di unità prodotte ha contribuito più di ogni altra al raggiungimento di una identità globale per Volkswagen: nel 1976 il lancio della iconica GTI, nel 1979 la Cabriolet, nel 1982 il debutto della variante turbodiesel GTD; nel 1983 la seconda generazione, che restò in listino fino alla seconda metà del 1991, sostituita dalla terza serie che, fra le altre novità, portò in dote gli airbag frontali, il primo motore sei cilindri nella storia Golf e il diesel common rail; all’inizio del 1998 arrivò la quarta generazione, poi evoluta nella quinta serie (2002) dal nuovo telaio ad aumentata resistenza torsionale e dal cambio sette rapporti a doppia frizione. La sesta serie vide la luce nel 2008, riuscendo a superare i precedenti primati di vendite (2,85 milioni di esemplari in due anni). Nel settembre 2012 fu la volta della settima generazione, quella che ha traghettato Golf al traguardo dei 40 anni di produzione. Attualmente, a Wolfsburg si allestiscono (ad una media di 780.000 esemplari all’anno: vale a dire una vettura ogni 41 secondi), oltre alla lineup Golf, le evoluzioni e derivate e-Golf, Golf GTE e Golf Sportsvan.