Audi ha lanciato una serie di spot comparativi che prendono di mira i rivali di Bmw, Mercedes e Lexus.
Audi ha lanciato una serie di spot comparativi che prendono di mira i rivali di Bmw, Mercedes e Lexus.
La filiale americana di Audi ha lanciato in questi giorni sui principali canali televisivi alcuni spot comparativi che faranno probabilmente discutere, in quanto ad essere prese di mira sono le dirette rivali della casa di Ingolstadt sul mercato USA come Mercedes, Bmw e Lexus.
La campagna pubblicitaria, chiamata Car Carrier, è ambientata in una tipica autostrada americana e vede protagonista un automobilista alla guida di una Bmw Serie 3. L’uomo viaggia tranquillo sulla sua berlina, quando nota davanti a sé una bisarca che trasporta alcune Audi nuove di zecca. Basta questa visione per trasformare il posato guidatore in un novello Bruce Willis dei tempi migliori, capace in pochi attimi di affiancarsi al camion, slacciare la cintura, infilarsi per il tettuccio della Serie 3 e salire sul tetto della vettura per poi spiccare un bel salto e mettere le mani sull’agognato carico dell’autoarticolato.
Tanta fatica meriterebbe una giusta ricompensa, ma nello spot non va così: il temerario automobilista scoprirà infatti che altri lo hanno già anticipato sedendosi al volante delle Audi trasportate e, trovando quindi il posto guida occupato, dovrà accontentarsi di sedersi momentaneamente sul sedile del passeggero. Non contento, il protagonista cercherà un altro volante libero, ma dovrà ingaggiare una gara di velocità con una donna che ha a sua volta lasciato la propria vettura per “dare l’assalto” alla bisarca piena di nuove Audi.
Gli spot sono stati realizzati in varie versioni, in uno le vetture trasportate sono delle Audi A4, mentre in un altro si tratta di alcune Audi Q5, il messaggio, in entrambi i casi e come recita la voce fuori campo che si sente alla fine, è sempre lo stesso: “sempre più persone stanno lasciando Bmw, Mercedes e Lexus per passare ad Audi come mai prima d’ora”.
È una bella provocazione per i marchi rivali, che adesso potrebbero rispondere a tono con altri spot comparativi, andando ad alimentare una “guerra di marketing” che non sarebbe nemmeno la prima nella storia della pubblicità, soprattutto nel caso in cui si sceglie di fare una campagna promozionale citando chiaramente i nomi dei principali concorrenti sul mercato e mettendoli talvolta un po’ in ridicolo.