Entro la fine dell’anno il Governo Cubano potrebbe varare una legge che metterebbe fine alla presenza sulle strade delle auto d’epoca americane
Entro la fine dell’anno il Governo Cubano potrebbe varare una legge che metterebbe fine alla presenza sulle strade delle auto d’epoca americane
Le auto americane d’epoca fanno parte del paesaggio di Cuba: rimaste sull’isola dopo la rivoluzione del 1959, sono le uniche vetture ad essere commercializzate liberamente. Per acquistare un’automobile immatricolata dopo il 31 dicembre 1958, il regime di Fidel Castro obbliga il cittadino ad un lungo percorso burocratico pieno di ostacoli e controlli meticolosi da parte delle autorità, che nella maggior parte delle volte si conclude in maniera negativa.
Grazie a questa severità da parte del regime, però, una semplice camminata per le strada dell’Avana si trasforma in una visita di un museo dell’automobile d’epoca americana a cielo aperto: rare Chevrolet Bel Air o Cadillac Eldorado vengono usate quotidianamente dai cubani.
Naturalmente lo stato di conservazione dipende dalla cura dei proprietari: visto la totale mancanza di pezzi di ricambio ( a causa dell’embargo americano), gli automobilisti (e soprattutto i meccanici) sono diventati dei veri esperti nelle riparazioni fai da te; capita spesso di trovare un vecchio modello americano spinto dalla motorizzazione di una lada o di una vecchia Fiat, marche consentite dal regime.
Ora però tutto questo potrebbe finire: dopo le tante proteste della cittadinanza e le dichiarazioni di Raul Castro sull’abbandono delle leggi conservative, il Governo cubano potrebbe varare entro la fine dell’anno un decreto che liberalizza il mercato delle automobili.
Se questa legge sarà approvata ( per la felicità degli automobilisti cubani), in poco tempo le vecchie automobili americane scompariranno dalle strade dell’isola. Un consiglio? Se non avete programmi per quest’estate prenotate un biglietto per l’Avana: il più grande parco di automobili americane d’epoca circolante vi sta aspettando.