Dakar 2018: una prima giornata complicata per Peugeot
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La Dakar 2018 è iniziata da Lima con una prima tappa di soli 31 km di prova speciale, che ha riservato delle inattese insidie. Il primo a cadere in una trappola è stato il campione in carica, Stephane Peterhansel che durante il percorso stradale è stato vittima di un tamponamento. Una vettura civile ha urtato la Peugeot 3008 DKR Maxi del francese, a pochi minuti dall’inizio della prova speciale. Peterhansel e Cottret, vista anche la sfortuna della giornata, hanno guidato nella speciale con una certa prudenza, facendo segnare l’undicesimo tempo conclusivo.
La mala sorte ha colpito anche Sebastien Loeb e Daniel Elena, che durante la speciale, dopo appena 3 chilometri dal via hanno perso l’uso dei freni. Alla fine l’alsaziano è riuscito a limitare i danni, terminando la sua corsa a soli 5 minuti e 37 secondi dal leader. Gli altri due piloti del team Peugeot Total, Carlos Sainz e Cyril Despres hanno terminato la speciale rispettivamente al quindicesimo e sedicesimo posto. Al termine di questa prima tappa al comando troviamo la Toyota 4WD di Nasser Al Attiyah seguita da un’altra Toyota di Bernhard Ten Brinke.
Tra le dune della prima tappa, Stephane Peterhansel ha avuto alcune difficoltà e non si è adattato subito alla corsa: “Non ho avuto un buon feeling in questa prima tappa. Il sole era alto e non c’erano ombre sulle dune, pertanto era molto difficile percepire la conformazione del terreno. Abbiamo anche incrociato un motociclista che è caduto.. Piuttosto di azzardare con una guida rischiosa, abbiamo preferito guidare in modo prudente. Non veniamo qui da anni e le dune in Perù sono diverse da quelle che siamo abituati a superare”.
Sebastien Loeb ha dovuto fare i conti con la sfortuna e con la perdita dei freni. Il francese ha dovuto improvvisare per cercare di limitare i danni col cronometro: “Ho perso i freni al terzo chilometro e ho potuto usare solo l’acceleratore. Il problema è venuto dal posteriore. Quindi ho dovuto percorrere quasi tutta la speciale improvvisando. A un certo punto ero molto lento. E’ stato davvero difficile affrontare le dune in queste condizioni: quando sei sulla cresta non vedi la discesa ed è facilissimo fare un errore. L’importante era non correre rischi e terminare la speciale. Siamo arrivati al traguardo ed è ciò che conta”.
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