Dakar: Loeb buca tre volte nella tappa di Moquegua

La tappa che anticipa la Marathon è quella che porta i concorrenti ad essere isolati e a salvaguardare i mezzi in vista delle fatiche successive anche se gli imprevisti alla Dakar sono all’ordine del giorno, per cui anche una giornata “movimentata” deve essere considerata, in mancanza di problematiche maggiori, globalmente buona.

Infatti, Sébastien Loeb e Daniel Elena hanno raggiunto il traguardo di Moquegua su quello che resta del mozzo di una ruota. Nonostante tutto, gli oltre 400 chilometri hanno portato la Peugeot del leggendario duo fino al quinto posto. Questo in una giornata nella quale Loeb ha forato per ben 3 volte fino a dover scegliere se fermarsi per cambiare una ruota forata con quella forata in precedenza, ma in migliori condizioni generali.

Così, a Moquegua Loeb e Elena sollevano la 3008 DKR sul martinetto idraulico anti insabbiamento, tolgono il moncone di cerchio e mettono una ruota forata. Poi, dopo duecento chilometri di trasferimento, Loeb parcheggia a lato della strada e, insieme a Elena, aspetta Harry Hunt, che, a sua volta, avendo fortato due volte con la seconda 3008 DKR del Team PH-Sport, non ha ricambi neanche per sé e non può aiutarlo. Per cui all’alsaziano non resta che aspettare Pierre Lachaume, con la Peugeot 3008 DKR con una ruota di scorta utilizzabile.

Si conclude così la giornata di Sébastien Loeb e Daniel Elena e di tutte le Peugeot del Team PH-Sport che hanno trovato nel bivacco di Tacna il luogo in cui essere ripristinate per continuare la gara in vista della tappa che riporta la Carovana a Arequipa, dove gli equipaggi potranno ritemprarsi nella giornata di “riposo”. Ma prima di riposarsi piloti e navigatori dovranno ancora percorrere oltre 500 chilometri di Prova Speciale con un breve tratto centrale neutralizzato, e altri duecento per raggiungere Arequipa.

Al momento però, la Dakar di Loeb e Elena appare in salita visto che la loro Peugeot 3008 DKR occupa la sesta posizione assoluta, a 50 minuti dai primi, che rispondono ai nomi di Nasser Al Attiyah e Mathieu Baumel.