Dazi auto: Trump valuta esenzioni temporanee per favorire le aziende
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Donald Trump sembra voler aprire una nuova fase nella sua politica commerciale. Con un approccio che il presidente definisce “flessibile”, si profila una possibile esenzione temporanea del 25% sui dazi auto imposti alle importazioni negli Stati Uniti. “Sto valutando qualcosa per aiutare alcune aziende automobilistiche che si stanno riconvertendo per le componenti prodotte in Canada, Messico e altri luoghi e hanno bisogno di un po’ più di tempo“, ha dichiarato Trump, lasciando intendere un’attenzione particolare verso i produttori impegnati nella riorganizzazione delle loro catene di approvvigionamento.
Questa mossa, benché appaia come un cambio di rotta, si inserisce coerentemente nella strategia protezionistica americana. L’obiettivo non è un ripensamento della linea dura, ma un aggiustamento tattico per concedere respiro alle aziende. Il focus è soprattutto sulla componentistica proveniente da Canada e Messico, un elemento cruciale per l’industria automobilistica che deve affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione.
Dazi auto Trump verso la flessibilità
L’amministrazione Trump ha già dimostrato questa “flessibilità” in altre occasioni, come con le esenzioni temporanee per l’elettronica di consumo. Tuttavia, la linea rimane rigida su settori strategici come semiconduttori e prodotti farmaceutici, evidenziando un chiaro intento di mantenere la pressione sui partner commerciali. Questo approccio tattico si traduce in un gioco di equilibrio tra concessioni e nuove restrizioni, volto a consolidare la posizione americana nei negoziati internazionali.
Sul fronte europeo, la reazione è stata prudente ma positiva. L’Unione Europea ha sospeso per 90 giorni le contromisure ai dazi americani, creando uno spiraglio per i negoziati Ue Usa. Il commissario al Commercio, Maroš Šefčovič, ha ribadito la disponibilità dell’Europa a collaborare per un accordo equo, proponendo una politica di “zero tariffe” sui beni industriali. Questa apertura potrebbe rappresentare un’opportunità per ridurre le tensioni transatlantiche e favorire una maggiore integrazione economica.
Vincolo Cina
Tuttavia, il panorama globale rimane complesso. La Cina, ad esempio, ha intensificato i vincoli sulle esportazioni di terre rare, materiali essenziali per l’industria automobilistica e tecnologica. Questa mossa aggiunge ulteriore pressione su un mercato già segnato da incertezze e rivalità geopolitiche. Le terre rare sono fondamentali per la produzione di componenti ad alta tecnologia, e il loro controllo rappresenta un’arma strategica nelle mani di Pechino.
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