Dazi di Trump: la tempesta perfetta per l'industria automobilistica
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2020/04/donald-trump.jpg)
Il recente caos generato dai dazi Trump sta scuotendo l’intera industria automobilistica, causando un effetto domino su scala globale. Le nuove tariffe doganali imposte dall’amministrazione americana hanno già portato Stellantis a sospendere la produzione in Canada e Messico, lasciando 1000 dipendenti americani in pausa. Parallelamente, Nissan ha bloccato gli ordini per i modelli messicani, mentre Jaguar Land Rover ha interrotto le esportazioni verso gli Stati Uniti. I consumatori americani potrebbero affrontare rincari auto significativi, con aumenti di prezzo stimati tra 5.000 e 10.000 dollari, una prospettiva che ha alimentato proteste di piazza e tensioni politiche.
Dazi di Trump, si corre ai ripari
Nonostante il presidente Trump abbia definito i dazi una “medicina necessaria" per riequilibrare il commercio globale, le conseguenze appaiono ben più complesse. Le case automobilistiche stanno implementando misure di emergenza che richiamano periodi di crisi economica acuta. Volkswagen, ad esempio, ha annunciato sovrapprezzi per i veicoli importati negli Stati Uniti, mentre Hyundai e Ineos stanno preparando strategie simili. Toyota, invece, sta puntando sul rafforzamento della collaborazione con fornitori locali per gestire l’aumento dei costi di produzione.
La situazione ha spinto aziende come Stellantis e Ford a introdurre promozioni straordinarie, solitamente riservate ai dipendenti, per smaltire l’inventario prima che i prezzi subiscano ulteriori aumenti. Nel frattempo, le manifestazioni pubbliche contro la politica commerciale della Casa Bianca si intensificano, e si vocifera di possibili dimissioni di figure chiave, come il segretario al Tesoro Scott Bessent.
L’effetto domino innescato da queste politiche sta colpendo duramente l’intera catena del valore dell’industria automobilistica, dai fornitori ai consumatori finali. Sebbene Trump continui a sostenere che queste misure siano necessarie per “resettare il commercio globale", le ripercussioni negative sono evidenti sia negli Stati Uniti che all’estero, mettendo in difficoltà lavoratori, imprese e acquirenti di automobili.
Se vuoi aggiornamenti su News inserisci la tua email nel box qui sotto:
Ti potrebbe interessare
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/04/8.bild_.jpg)
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/04/150422_Fiat_Melfi_12-scaled.jpg)
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/04/wp_drafter_3640684-scaled.jpg)
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/04/wp_drafter_3640674.jpg)