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La De Tomaso diventa cinese

Di Andrea Tomelleri
Pubblicato il 15 feb 2012
La De Tomaso diventa cinese
La famiglia Rossignolo ha annunciato di aver ceduto la maggioranza delle quote ai cinesi dell'Hotyork Investment Group.

La famiglia Rossignolo ha annunciato di aver ceduto la maggioranza delle quote ai cinesi dell’Hotyork Investment Group.

Dopo mesi di difficoltà, per la De Tomaso arriva la tranquillità finanziaria grazie all’ingresso di un nuovo socio cinese, che ha acquistato dalla famiglia Rossignolo la maggioranza delle quote. Si tratta della società Car Luxury Investments, registrata in Italia ma legata a doppio filo al gruppo cinese Hotyork Investment Group.

La conferma dell’operazione arriva direttamente dal presidente della società, Qiu Kunjian: «Abbiamo attentamente considerato il piano – ha dichiarato – e crediamo nell’opportunità di sviluppare tutto il prezioso potenziale dell’azienda. Ora stiamo lavorando per finalizzare gli ultimi dettagli e rendere operativo l’accordo entro i prossimi giorni: alla fine di questo processo amministrativo, la De Tomaso potrà tornare a investire tutte le proprie energie nella produzione di auto di qualità per il mercato mondiale». 

Rimane aperta la questione dei circa 1000 lavoratori degli impianti De Tomaso di Grugliasco (ex-Pininfarina) e di Livorno (ex-Delphi), al momento in cassa integrazione. Il nuovo partner, comunque, ha assicurato che vuole sviluppare la produzione in Italia, facendo intendere che manterrà i posti di lavoro attuali.

Il mercato di riferimento in cui far crescere il marchio in futuro è quello globale e ovviamente quello cinese, dove i segmenti del lusso hanno ottime prospettive di crescita. Per questo la società utilizzerà la forza commerciale per rafforzare la rete distributiva e per crescere in Cina. 

Con la cessione delle quote la famiglia Rossignolo esce di scena dopo un’odissea finanziaria durata quasi due anni, durante la quale è stato presentato un solo modello, il SUV Deauville, che ha debuttato al Salone di Ginevra 2011. Nei mesi scorsi erano stati annunciati diversi soci, in particolare un misterioso socio indiano che successivamente si era defilato, mentre solo poche settimane fa era stata venduta per 16 milioni di euro la licenza per la produzione della Deauville ad un gruppo cinese rimasto anonimo (probabilmente lo stesso che ha completato l’acquisizione).

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