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Dimmi la tua auto e... ti dirò chi sei

Di Andrea Barbieri Carones
Pubblicato il 10 ott 2010
Dimmi la tua auto e... ti dirò chi sei
Sarà vero che l'auto rispecchia il carattere del proprietario? Secondo una ricerca americana spesso sì. A grandi linee...

Sarà vero che l’auto rispecchia il carattere del proprietario? Secondo una ricerca americana spesso sì. A grandi linee…

C’è chi li chiama stereotipi e chi generalizzazioni. Fatto sta che il concetto di abbinare un tipo di automobile ad una caratteristica del suo proprietario, in alcuni casi si rivela azzeccato.

Negli Stati Uniti, paese dove tutto – nel bene e nel male – è ingigantito, hanno cercato di fare un profilo degli automobilisti a seconda del modello di auto posseduta. E ne sono uscite cose divertenti, che saranno pure stereotipate ma che hanno avuto almeno la conferma da parte di meccanici, concessionari, addetti di autolavaggi o elettrauti. Proprio queste figure professionali, infatti, dopo una vita passata a contatto con i motori, si sono fatti un’idea del carattere della propria clientela.

Il profilo dei proprietari di un vero e proprio mito a stelle e strisce come la Chevrolet Corvette, ad esempio, non è dei più lusinghieri: sovrappeso, calvo, di mezza età e nel mezzo di una crisi di identità, come se i 437 cavalli della versione del 2008 servissero a sopperire ad altre mancanze. E viene da chiedersi: perché al volante delle Cadillac ci sono persone che sembrano aver vissuto in prima persona la debacle della Grande depressione del 1929?

Gli addetti ai lavori confermano e aggiungono che i proprietari di Porsche “se la tirano” mentre quelli delle Jaguar non lasciano mai la mancia, cosa che negli Usa si concede a chiunque eroghi un servizio.

“Del carattere dei miei clienti potrei scrivere un libro” dice un anonimo gestore di autolavaggio di San Diego che non vuol svelarsi per non farsi riconoscere dai suoi clienti. “I proprietari di Bmw sono arroganti e scortesi mentre chi è titolare di una Corvette (ancora lei, ndr) non è per niente attirato dalla velocità del proprio veicolo ma lo è dal fatto che è un’auto sportiva simbolo di patriottismo: i proprietari trascorrono tutta la vita sognandone una e poi, quando la ottengono, si accorgono che la propria gioventù è passata da troppo tempo per fare un buon uso di questa super car”.

Considerazione opposta a quella di chi si siede al volante di una Porsche 911, che è invece percepito come una persona di classe che potrebbe appartenere alla categoria dei medici o dei rampanti yuppy della finanza, contrapposti ai “tranquilli amanti del giardinaggio” titolari di Chevy Corvette (ancora loro).

I proprietari delle Honda e delle Toyota sono persone molto pragmatiche. Il motivo? Entrambe le case (si dice) costruiscano auto “noiose” i cui acquirenti appartengono a tutte le fasce di età e valutano le auto per la loro praticità. Ancor più curiose le caratteristiche dei proprietari delle Subaru Outback che, secondo gli addetti ai lavori, sarebbero “focosissimi amanti che adorano consumare i loro rapporti nella parte posteriore del mezzo, dopo  aver abbassato i sedili come nella serie televisiva Saturday Night Live”.[!BANNER]

Ed eccoci alla Prius, che è nel garage di chi è attento ai propri soldi ma non necessariamente è interessato all’ambiente. Anche in questo caso, le mance sono un optional.

“Naturalmente – conclude – quello che ho detto rispecchia solo a grandi linee come sono le persone che usano le auto, proprio come talvolta vengono caratterizzate da come si vestono, da dove vanno in vacanza o da che musica ascoltano”.

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