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Sempre più diffusi i distributori "no logo", il primato nel Lazio

Di Redazione
Pubblicato il 7 apr 2010
Sempre più diffusi i distributori
Il fenomeno dei distributori "low cost" impazza a Roma e Viterbo. Per i consumatori il risparmio al litro è netto, fino a 100 euro l'anno

Il fenomeno dei distributori “low cost” impazza a Roma e Viterbo. Per i consumatori il risparmio al litro è netto, fino a 100 euro l’anno

Via i meccanismi del marketing e della pubblicità e spazio alla semplice vendita di carburante senza logo. Dopo la Liguria, anche Roma e in genere il Lazio sposano la causa dei distributori di benzina low-cost. In questo caso però, il traino non arriva da una realtà multinazionale, ma da imprenditori privati.

Le stazioni di servizio sono facilmente individuabili: Fiamma, Ewa, Senza Insegna, Enerpetroli, Sette Petroli sono le diverse denominazioni utilizzate per individuare queste “isole felici” del carburante, dove il risparmio per l’automobilista alle prese con il caro benzina è assicurato. In media la decurtazione va dai sei agli otto centesimi al litro, che per un pieno di 50 litri diventano 4 euro, 100 euro all’anno per nucleo familiare.

Nonostante gli indubbi vantaggi per il portafogli, questi impianti faticano però a diffondersi sul territorio italiano e al momento riescono a occupare solo il 4% dell’intera rete nazionale di distribuzione.

Sebbene sia difficile far concorrenza ai colossi petroliferi italiani e internazionali, dai quali per di più viene acquistato il carburante, il fenomeno sembra destinato lentamente ad ampliare il suo raggio d’azione. E alcuni piccoli imprenditori hanno iniziato ad espandersi, forti anche di un successo notevole tra i consumatori.

Nel nostro paese la regione di riferimento risulta essere il Lazio dove è maggiore la concentrazione di distributori “no logo”, presenti soprattutto nella Capitale e nella provincia di Viterbo. Si tratta, tuttavia, di numeri ancora molto bassi rispetto al totale, anche se il Governo e soprattutto le associazioni dei consumatori puntano a raggiungere il 10% di diffusione su scala nazionale.

“La nostra battaglia è quella di liberalizzare il settore – spiega Rosario Trefiletti, presidente della Federdistribuzione la diffusione dei distributori no logo è fondamentale per calmierare l’intero settore”. Sono diventati ormai un punto di riferimento per gli automobilisti distributori come Ewa, Indipendente, D’Amico e Sette Petroli.[!BANNER]

Nella provincia di Viterbo è invece “Senza Insegna” ad aver conquistato un’ampia fetta di mercato con i suoi tre distributori. Altre stazioni “bianche” stanno per essere inaugurate anche in Abruzzo, nelle province di Chieti e Pescara. Ma non finisce qui, sempre più forte è l’interesse verso il settore da parte dei grandi competitor della Gdo. Auchan, Carrefour, Conad investono sempre più sull’opportunità di inglobare negli ipermercati anche delle stazioni di servizio con il proprio logo.

I consumatori, da parte loro, mostrano di gradire. All’Auchan di Parco Leonardo, tra Roma e Fiumicino, la fila alla pompa di benzina è pressoché costante. Gli impianti come questo sono infatti dotati di postazioni di rifornimento multiservizio con sistema self-service attivo 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno. Un sistema che consente all’ipermercato di contenere i costi complessivi e all’automobilista di risparmiare, grazie anche agli accordi tra grande distribuzione e compagnie petrolifere, che prevedono l’attivazione di una struttura specializzata per seguire la filiera logistica di fornitura.

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