Dodge Charger SRT8 Super Bee 2012
Al Salone di Los Angeles debutterà in anteprima l’erede della dinastia Super Bee. Motore HEMI 6.4 da 470 CV. Ma non la vedremo in Italia.
Gialla, lo è come un tempo. Le strips in nero opaco sistemate in bella posa sul vasto cofano motore e sulla “coda”, testimoniano la continuità di una serie che, seppure con diverse pause prosegue dal 1968.
Gli appassionati delle moderne muscle car a stelle e strisce (che non saranno più come le strapotenti V8 degli anni 60 – 70, ma restano nell’immaginario collettivo come testimonianza di un certo modo di vivere il motorismo) ora possono trovare un nuovo esempio di elaborazione che strizza l’occhio alla tradizione.
Si tratta della Dodge Charger SRT8 Super Bee, sigla distintiva delle serie limitate che il marchio dell’Ariete riserva alle versioni più sportive dei suoi modelli di segmento medio. La Charger SRT8 Super Bee, allestita sulla Charger SRT8 Model Year 2012, sarà presentata in anteprima ufficiale al Salone di Los Angeles, in programma dal 18 al 27 novembre, alla vigilia del debutto nei listini di oltreoceano.
La Charger Super Bee, infatti, come le altre versioni della gamma Charger, non sarà importata in Italia (gli appassionati nostrani resteranno a bocca asciutta, ed è un peccato!); gli automobilisti USA, invece, la potranno ordinare da dicembre, a un prezzo che non dovrebbe essere molto distante dai 35 mila dollari (circa 25 mila euro) necessari per accaparrarsi un esemplare della SRT8.
La cura Super Bee attuata da Dodge, come già accaduto per le serie precedenti (ricordiamo che questo nome, dopo avere contraddistinto i modelli Coronet e Charger dal 1968 al 1971, venne ripresa solo nel 2007 con la Charger della serie precedente a quella attuale, dopo una breve parentesi, ma solo con il nome “Bee”, nel 2004 per il pickup Dodge Ram) riguarda l’estetica.
Gialla e nera, come da tradizione Super Bee
Il corpo vettura, grazie all’utilizzo di una combinazione cromatica ad hoc (due le colorazioni a scelta per la carrozzeria: il classico Stinger Yellow e il Pitch Black) e all’impiego di appendici aerodinamiche specifiche, si riconosce dalla normale Charger SRT8 per gli inserti in nero opaco posizionati sul cofano motore e intorno al baule posteriore (dove campeggia anche la storica grafica rotonda Super Bee e uno spoiler, anch’esso di colore nero), le pinze dei freni (Brembo a quattro pistoncini con dischi autoventilati) riverniciate in nero e le nuove razze dei cerchi da 9×20, disegnati per questa serie, che montano pneumatici Goodyear F1 o Goodyear Eagle RS-A2. Stessa modanatura in nero per la croce della griglia anteriore.
Le modifiche operate all’abitacolo riguardano il volante (quello della Charger SRT8 è stato sostituito con un nuovo elemento, a tre razze, dal disegno ancora più sportivo) e i sedili, dal nuovo motivo a striscia di colore argento, sui quali viene riportato il logo Super Bee. L'”ape da corsa” da 40 anni simbolo della “dinastia Super Bee” viene infatti ricamata sui poggiatesta dei sedili e sulla griglia anteriore.
Dodge Super Bee 2012: 470 CV bastano?
La Dodge Super Bee, dunque, si distingue dalla Charger SRT8 unicamente per la diversa, e specifica, caratterizzazione estetica. Riguardo alla meccanica, la Charger Super Bee eredita il V8 della SRT8. Si tratta di un’unità poderosa, che ben accompagna gli aggressivi atout di questa serie limitata. Alla faccia… del downsizing, il nuovo 392 (6,4 litri) HEMI, chiamato di recente a sostituire il precedente V8 HEMI da 6,1 litri, rivela un carattere bestiale: sviluppa la bellezza di 470 CV (45 CV in più rispetto al 6.1) e ben 637 Nm di coppia, rigorosamente alle ruote posteriori. Accoppiato al cambio automatico a sei rapporti che già equipaggia la SRT8, consente alla enorme V8 dell’Ariete di raggiungere i 282 km/h e un’accelerazione 0 – 100 km/h in appena 4 secondi. I dati prestazionali riportati sono quelli comunicati da Dodge, ma non ci stupiremmo se venissero confermati…
Dodge Super Bee: 40 anni di potenza… a prezzi popolari
Gran parte dell’appeal della famiglia Dodge Super Bee va trovato in una manciata di caratteristiche: potenze elevate, estetica accattivante e prezzi bassi. Un po’ la ricetta delle altre muscle car; va tuttavia riconosciuto alle “Grandi di Detroit” di avere accompagnato la passione verso le grandi potenze a cifre abbordabili.
La dinastia Super Bee nasce nel 1968, con una serie speciale della Dodge Coronet. Per poco più di 3mila dollari dell’epoca, la coupé dell’Ariete era disponibile con il 383 (6,3 litri) Magnum da 335 CV, oppure con l’HEMI 426 (7 litri) da 425 CV. Nel 1969, la Coronet Super Bee venne prodotta anche con carrozzeria hard top e presa d’aria dinamica tipo Ramcharger, mentre debuttò una terza motorizzazione: il 440 (7,2 litri) Six Pack da 390 CV e 3 carburatori doppio corpo. L’ultima serie classica Super Bee è del 1971, con la sostituzione della Coronet con la ancora più economica Charger: Anch’essa, infatti, si posizionava nella soglia dei 3mila dollari, mentre ai tre motori precedenti si aggiunse una quarta unità: il 340 (5,6 litri) Small Block da 275 CV.
In totale, le Dodge Super Bee prodotte dal 1968 al 1971 sono state poco meno di 55 mila. Al Salone di Detroit del 2006, lo stand Dodge venne animato dal debutto in versione Super Bee della Charger SRT8 in configurazione Model Year 2007. Prodotta in soli 1000 esemplari, era verniciata nell’esclusiva tinta Detonator Yellow ed equipaggiata con il 372 (6,1 litri) HEMI da 425 CV.
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