Dove si riscontra il più alto tasso di incidenti in Europa? L'Italia è nelle prime posizioni
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Le strade europee continuano a rappresentare una sfida in termini di sicurezza, con un quadro profondamente diseguale tra Est e Ovest. La Bulgaria, con un tasso di 81,6 morti per milione di abitanti nel 2023, detiene il primato negativo per incidenti con decessi stradali, superando di quasi l’80% la media dell’Unione Europea. Subito dietro si collocano la Romania (81,1) e la Serbia (75,7), seguite da Lettonia e Croazia, rispettivamente con 75,4 e 71,2 vittime per milione di abitanti. Questi dati evidenziano un divario marcato rispetto ai paesi scandinavi, dove i numeri sono nettamente inferiori.
Incidenti stradali: Italia nella top 10
All’altro estremo, la Norvegia emerge come modello di eccellenza, registrando appena 20 decessi per milione di abitanti. Questo risultato riflette politiche lungimiranti, infrastrutture avanzate e un’applicazione rigorosa delle normative stradali, dimostrando come la prevenzione e la pianificazione possano fare la differenza.
Tra le grandi nazioni dell’Europa occidentale, l’Italia si posiziona al nono posto con 52,4 vittime per milione, mentre la Francia occupa la tredicesima posizione con 48. Entrambe rimangono sotto la media europea di 45,5, ma ancora lontane dagli standard virtuosi del Nord Europa. La Germania, nonostante un tasso relativamente basso di 33,5 morti per milione, registra 2.830 vittime in termini assoluti, un dato influenzato dalla sua alta densità demografica.
Un impegno a migliorare la sicurezza
Secondo il più recente rapporto ETSC (Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti), le differenze nei tassi di mortalità sono attribuibili a fattori quali la qualità delle infrastrutture, il rispetto delle regole e la cultura della guida. Nei paesi dell’Est, le reti stradali meno sviluppate e un’applicazione più blanda delle normative contribuiscono ai numeri preoccupanti. Il rapporto raccomanda strategie mirate per affrontare le criticità locali, sottolineando come, ad esempio, il recente aggiornamento del Codice della Strada in Italia possa rappresentare un passo avanti, seppur da monitorare nel tempo.
Questa analisi evidenzia come l’Europa debba ancora colmare un significativo divario economico, sociale e infrastrutturale per garantire una maggiore uniformità nella sicurezza stradale. Solo un impegno condiviso e investimenti mirati potranno ridurre le disparità e salvare vite sulle strade del continente.
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