E-fuel e biocarburanti, la speranza per un futuro dei motori a combustione nell'UE

La Commissione Europea ha ufficialmente aperto all’uso di carburanti alternativi, tra cui e-fuel e biocarburanti, segnando una potenziale rivoluzione per i motori a combustione. Questa decisione potrebbe rappresentare un punto di svolta per il settore automobilistico, permettendo la sopravvivenza dei motori termici oltre il 2035, anno in cui entrerà in vigore il divieto di vendita di veicoli a benzina e diesel tradizionali.

Come funzionano e-fuel e biocarburanti

Il piano d’azione, annunciato dalla presidente Ursula von der Leyen, include una revisione delle politiche sulle emissioni CO2, mantenendo un limite di 93,6 g/km per le auto entro il 2025. Questo sviluppo riflette le pressioni esercitate da paesi come Germania e Italia, che sostengono rispettivamente l’adozione di e-fuel e biocarburanti.

Gli e-fuel, carburanti sintetici ottenuti dalla combinazione di idrogeno e CO2 atmosferica, si distinguono per il loro bilancio carbonico neutro, nonostante le emissioni durante la combustione. Tuttavia, la loro produzione richiede tecnologie avanzate e costi significativi, con un prezzo attuale che varia tra 3 e 4 euro al litro. Un esempio di produzione innovativa è l’impianto Porsche in Patagonia, che sfrutta le energie rinnovabili. Un vantaggio chiave degli e-fuel è la loro compatibilità con i motori esistenti, un fattore che ha attratto investimenti da parte di molte case automobilistiche.

Da cosa derivano

Per quanto riguarda i biocarburanti, derivati da biomasse vegetali e animali, l’Italia è un attore di primo piano. Il biodiesel HVO, già disponibile in molte stazioni di servizio italiane, rappresenta un’alternativa economicamente competitiva rispetto al gasolio convenzionale, pur necessitando di verifiche di compatibilità specifiche per ogni veicolo.

Nonostante queste opportunità, il settore deve affrontare sfide significative. Gli e-fuel richiedono infrastrutture complesse, mentre i biocarburanti devono migliorare il loro bilancio carbonico per essere sostenibili. Tuttavia, questa diversificazione tecnologica potrebbe garantire una transizione ecologica più inclusiva e flessibile per l’industria automobilistica europea, contribuendo a raggiungere gli obiettivi della UE per la decarbonizzazione.