E se la Ferrari comprasse Ducati?
Le “rosse” più famose del mondo, nelle due e nelle quattro ruote, farebbero un’accoppiata imbattibile. Peccato sia solo fantasia…
Chi ama le moto non può non amare Ducati, che rappresenta per le due ruote esattamente quello che la Ferrari rappresenta per l’auto.
Passione, sportività, grande cuore, eccellenza e distintività tecnica, per un marchio da piccoli numeri (rispetto ai giganti giapponesi) ma di grandissimo prestigio.
Tra l’altro Ducati ha oggi i conti in ordine e realizza utili. Marchio di grande prestigio, gamma attuale, buone vendite, ottimi risultati finanziari. Chi acquisterà un pacchetto così appetitoso?
La Ducati diventa tedesca
L’offerta più concreta, data praticamente per certa, è quella di Audi, che a breve annuncerà ufficialmente l’acquisizione.
Mercedes ha già una joint venture tra AMG e Ducati, ma nella fase di offerta è rimasta in ombra. Si è parlato anche di un interesse da parte di Bmw, per costituire un polo delle moto di prestigio, ma senza particolare convinzione.
Per un mese, sino all’inizio di aprile, Audi invece ha vincolato Ducati con un’offerta esclusiva (che non consente cioè di accettare nel frattempo offerte alternative) per 850 milioni di euro. Molti soldi, quattro volte quanto una Ducati da rilanciare era costata all’attuale proprietà.
I tedeschi del Gruppo Volkswagen hanno dalla loro una liquidità che consente di acquisire senza particolari difficoltà un marchio forte, da cui contano di trarre prestigio e utili.
Il sogno: Ducati e Ferrari insieme
E allora se i tedeschi, che non fanno opere di carità, sono convinti di fare un buon affare, perché non giocare una volta tanto una mossa d’anticipo che porti la Ducati in qualche modo nell’orbita Fiat, magari direttamente associata a Ferrari (partecipazione societaria, collaborazione tecnica o qualsiasi altra variante).
Ovviamente si tratta di pura fantasia, perché il Lingotto non ha manifestato alcun interesse per la rossa di Borgo Panigale. Questo colpo di teatro, l’accoppiata Ferrari/Ducati, farebbe felici tanti cuori che battono per la rossa a due ruote e per quella a quattro.
Ma al di là del sentimento e della passione sarebbe anche un buon business e una vetrina di prestigio del made in Italy di eccellenza. Nell’auto abbiamo già perso Italdesign, Pininfarina, Bertone, Lamborghini. La Ducati sarà la prossima vittima della scarsa lungimiranza dei manager nostrani. Peccato.
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