Con l’imminente debutto delle varianti ZE Hydrogen, la gamma Veicoli Commerciali Renault aggiunge un nuovo tassello alla mobilità ecosostenibile.
La corsa all’elettrificazione per il comparto automotive punta chiaramente i propri riflettori sulla diversificazione: da tempo, sui taccuini delle priorità da parte dei “big player”, alla voce “mobilità ecosostenibile”, ci sono programmi di sviluppo dei sistemi di alimentazione ibrida ed ibrida plug-in, elettrica a batterie e, timidamente (anche per via di un’oggettiva minore evoluzione delle infrastrutture relative) la tecnologia fuel cell, ovvero la propulsione elettrica fornita dalla miscela fra idrogeno ed ossigeno. L’alimentazione “a idrogeno” per come il mondo la conosce e la identifica.
Fra i progetti di più recente esecuzione in questo senso, uno – l’ultimo, in ordine di tempo – viene presentato in queste ore da Renault, ed è potenzialmente rivolto alla mobilità di piccolo commercio, ovvero quella prevalentemente urbana, metropolitana ed inter-city che vede nell’alimentazione a zero emissioni allo scarico un mezzo fra i più validi per risolvere le questioni di inquinamento nelle città. Si tratta, nello specifico, delle inedite declinazioni “fuel cell” della popolare gamma Multispazio e Van Renault Kangoo e Renault Master, entrambi già declinati nelle rispettive configurazioni 100% elettriche a batterie ZE.
Sul mercato già nei prossimi mesi
La tecnologia di alimentazione a idrogeno, che vede Renault Groupe in fase di sperimentazione dal 2014, è stata sviluppata in partnership con Symbio, una filiale di Michelin Groupe. Nel dettaglio, entrambi i nuovi veicoli commerciali leggeri Renault dalla nuova propulsione fuel cell saranno sul mercato a partire da, rispettivamente, fine 2019 (Renault Kangoo ZE Hydrogen) e prima metà 2020 (Renault Master ZE Hydrogen). Per la variante fuel cell di Renault Kangoo ZE è già stato comunicato il prezzo di vendita, sebbene finora esso sia riferito al mercato francese: si parte da 48.300 euro, tasse escluse e compreso l’acquisto della batteria, tuttavia senza prendere in considerazione gli incentivi all’acquisto di veicoli eco friendly. Ciò significherebbe, per l’Italia ed anche nel caso in cui il listino dovesse discostarsi un poco, un teorico ingresso di Kangoo ZE Hydrogen fra gli autoveicoli elettrici che possono ottenere l’Ecobonus varato dalla Legge di bilancio 2019 e che resterà in vigore almeno per il 2020 ed il 2021.
I modelli e le versioni
Renault Kangoo ZE Hydrogen porta in dote un volume di carico utile nell’ordine di 3,9 metri cubi: sarà, quindi, una versione intermedia fra Kangoo Maxi Combi ZE a cinque posti (fino a 3,4 metri cubi), Kangoo ZE (fino a 3,5 m3) e Kangoo Maxi ZE a due posti (fino a 4,6 m3). Il peso, leggermente superiore (110 kg in più) non incide sull’autonomia massima, sensibilmente superiore rispetto alla versione a batterie: Renault indica, a questo proposito, una percorrenza di 370 km, “contro” gli attuali 230 km (la certificazione Wltp è attualmente in fase di elaborazione). Dal canto suo, Renault Master ZE Hydrogen sarà disponibile nelle due versioni Furgone e telaio cabinato (entrambe le configurazioni verranno a loro volta proposte in due varianti ciascuna). Due serbatoi per lo stoccaggio dell’idrogeno, collocati al di sotto del telaio, consentiranno di mantenere un volume di carico utile fra 10,8 metri cubi e 20 metri cubi, con un aumento di peso piuttosto relativo: 200 kg. Anche in questo caso, è l’autonomia il fattore destinato a suscitare un certo interesse da parte dei potenziali acquirenti: sebbene anche qui i dati WLTP siano in elaborazione, rispetto alla versione 100% elettrica a batterie l’autonomia aumenta, comunica Renault, da 120 km a 350 km con un “pieno”.
Ricarica veloce
Il sistema a idrogeno che equipaggia tanto Renault Kangoo ZE Hydrogen quanto Renault Master ZE Hydrogen consiste in un “range extender”, in grado di fornire al gruppo di alimentazione una potenza elettrica e termica pari a 10 kW: questo è, in estrema sintesi, l’elemento che contribuisce a garantire alle due nuove declinazioni a idrogeno della gamma Veicoli Commerciali Renault una percorrenza di almeno 350 km. Ulteriore atout consentito dal ricorso alla tecnologia a celle di idrogeno riguarda i ridotti tempi di ricarica, rispetto alla “convenzionale” alimentazione elettrica a batterie: per un ciclo completo, sono sufficienti da 5 a 10 minuti. In questo modo, l’alimentazione a idrogeno risulta competitiva in considerazione delle esigenze di utilizzo quotidiano nelle grandi città così come sulle medie distanze, nel caso in cui non si abbiano a disposizione infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici.
Idrogeno: riuscirà ad imporsi?
L’attuale panorama della nuova mobilità ecosostenibile è, “in potenza”, decisamente ricettivo anche nei confronti dell’idrogeno, che nello spazio di qualche anno ha conosciuto una doppia sorte: in un recente passato, l’idrogeno veniva preso in considerazione come un mezzo idoneo a traghettare la filiera automotive dalla ultra-secolare epoca dei combustibili di origine fossile ad una nuova epoca eco friendly. La diffusione sempre più “massiccia” dei sistemi a batteria ha, tuttavia, segnato la strada da intraprendere per arrivare a ridurre i livelli di emissioni nocive. E l’idrogeno è stato messo, almeno per un po’ di tempo, da parte. Eppure, in linea teorica l’idrogeno possiede le carte in regola per definire ulteriori tasselli di evoluzione in tema di e-mobility (recentemente, è stato evidenziato come il costo globale di questa tecnologia sia inferiore a quello delle “normali” auto elettriche alimentate con batterie al litio). Un fattore di rilievo, per la diffusione dell’idrogeno, viene rappresentato da una maggiore semplicità ed efficienza per le fasi di rifornimento.
Servono più infrastrutture
A patto che, relativamente alle “stazioni di servizio”, si persegua una volontà comune di incremento degli investimenti da utilizzare per la realizzazione di un network di infrastrutture per il rifornimento dell’idrogeno. Nei giorni scorsi, in occasione di un meeting sull’incidenza dell’idrogeno in materia di azione e clima organizzato dalla Commissione Europea e da Hydrogen Europe, Acea, la stessa Hydrogen Europe e i rappresentanti IRU (International Road Transport Union) hanno puntato riflettori congiunti sul futuro dell’alimentazione eco friendly, attraverso la firma di un documento che chiede alla prossima Commissione UE ed ai neoeletti deputati europei l’individuazione di nuovi punti-cardine di sostegno a politiche di maggiore introduzione dell’idrogeno in tutta la Comunità Europea: un nuovo studio delle direttive UE sulle infrastrutture da destinare ai carburanti alternativi in ordine di aggiungervi misure per lo sviluppo dell’idrogeno, l’adozione di nuovi strumenti finanziari da destinare ad investimenti su nuove infrastrutture e la definizione di progetti strategici ad hoc a vantaggio di una più ampia diffusione della mobilità fuel cell.