Toyota completa la fase di lancio delle 70 auto elettriche in condivisione, punto di partenza verso una mobilità sempre più sostenibile.
Toyota completa la fase di lancio delle 70 auto elettriche in condivisione, punto di partenza verso una mobilità sempre più sostenibile.
La mobilità sostenibile di Toyota passa dal car sharing di auto elettriche nella città francese di Grenoble, scelta dalla casa giapponese come località pilota per lanciare questo servizio.
Iniziato nel corso dell’autunno e proseguito in inverno e primavera, questo progetto punta a proporre ai residenti una mobilità a impatto zero, basata sullo spiegamento di 70 vetture ultracompatte, fra cui 35 unità a 3 ruote “i-Road” e altrettante 4 ruote “Coms”, e sulla creazione di 27 colonnine di ricarica sparse per tutta l’area metropolitana a disposizione degli utenti (finora sono circa 300 quelli registrati) del car sharing Toyota. Le vetture sono poco più ingombranti di uno scooter, pesano 300 kg, sono lunghe 2,34 metri e sono larghe 87 cm. Hanno una autonomia di 50 km e raggiungono al massimo i 45 km/h.
Partner di questo progetto di mobilità sostenibile sono la città di Grenoble, che ha dato il suo sostegno logistico per la creazione delle colonnine e dei parcheggi; la società di gestione dei trasporti pubblici, che ha visto in questa iniziativa un importante incentivo all’utilizzo di tram e autobus in sinergia con il car sharing Toyota; Edf, l’azienda di produzione e di fornitura dell’energia elettrica che ha creato le colonnine e ha sostenuto lo sviluppo della diffusione delle auto elettriche; e infine CitéLib, azienda di car sharing con alle spalle circa 10 anni di attività e che nella città transalpina già gestiva una flotta di una ottantina di auto elettriche, a benzina, ibride e Gnc.
Come accedere al servizio
Come per i servizi di car sharing già esistenti in alcune città italiane, per accedere al servizio occorre registrarsi in rete e scaricare gratuitamente una app sul proprio smartphone. Da qui sarà possibile individuare le auto disponibili e le colonnine di ricarica libere dove lasciare il veicolo una volta utilizzato. La tariffa? Per i primi 15 minuti si pagano 2 o 3 euro (a seconda che si abbia o meno un abbonamento al sistema di trasporto pubblico o al bike sharing). Per il secondo quarto d’orar 1 o 2 euro. Per le frazioni successive, 1 euro.
Grenoble
Fra tutte le città del mondo come mai Toyota ha scelto proprio Grenoble come città pilota per questo progetto di mobilità elettrica condivisa? Innanzitutto per una fitta rete di conoscenze e contatti tra i costruttori giapponesi e le autorità locali. In secondo luogo, perché la città sede delle Olimpiadi invernali del 1968 è da sempre aperta all’innovazione: basti pensare al Parco della Scienza, sede di diverse aziende hi tech o al fatto che ha una università popolata da circa 60mila studenti (pari a più di un terzo della popolazione residente nel comune). Senza contare che è stata la seconda città francese, fin dal 1987, a reintrodurre i tram elettrici che oggi viaggiano su 5 linee e al fatto che ci sono 320 chilometri di piste ciclabili e oltre 5mila biciclette in condivisione.
Progetto i-Road
Per questo motivo, Toyota ha puntato su questa città transalpina per investire nel’impegno costante di trovare soluzioni adatte alla mobilità sostenibile, dove mezzo pubblico e mezzo privato (in questo caso in condivisione) si integrino nel migliore dei modi. E in questo rientro questo progetto “i-Road”, che vuole fungere da test di lancio o da test di studio per divulgare la cultura dell’auto elettrica o comunque a basse (o nulle) emissioni di CO2, dove l’azienda nipponica è fra le leader mondiali con 7,8 milioni di auto ibride in circolazione nel mondo. E anche in Europa, la Casa sta avendo ottimi risultati soprattutto grazie al’ibrido visto che le vendite dei marchi Toyota e Lexus di vetture con questa caratteristica hanno toccato le 82.300 unità nei primi 5 mesi del 2015, con un incremento di circa il 10% rispetto allo stesso periodo del 2014, quando ci si fermò a quota 74.860.