Sviluppata dalla Toyota UK, è la prima segmento C ibrida della Casa giapponese. La vedremo nel 2010
Sviluppata dalla Toyota UK, è la prima segmento C ibrida della Casa giapponese. La vedremo nel 2010
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Un primo passo verso l’estensione della tecnologia ibrida alla gamma delle “medio – piccole” della Toyota: ecco le intenzioni del colosso giapponese, che al Salone di Francoforte presenterà in anteprima mondiale la Auris HSD Full Hybrid, vettura studiata in esclusiva per il mercato europeo, per tradizione molto attento ai veicoli del segmento C.
La Auris HDS (Hybrid System Drive) Full Hybrid, che sarà prodotta a partire dal secondo semestre 2010 negli stabilimenti britannici della Toyota Motor UK (la filiale che si è occupata “in prima persona” dello sviluppo di questa particolare versione) si presenta a Francoforte equipaggiata con il 4 cilindri 1.8 litri da 98 CV che già equipaggia la nuova Prius. A questo è abbinato un propulsore elettrico in grado di muovere la vettura, fino a 50 km/h, senza l’ausilio del 4 cilindri a benzina.
Oltre i 50 km/h, entra in funzione in maniera automatica il motore a scoppio, che grazie all’utilizzo “parziale” cui è chiamato ad operare garantisce alla Auris HSD valori di emissioni di CO2 al di sotto di 100 g/km ed una accelerazione fino a 100 km/h in 10 secondi.
Notevole attenzione è stata posta all’aerodinamicità della vettura (0.28 il Cx): la parte anteriore è stata sviluppata per ottimizzare il flusso dell’aria (un esempio: i paraurti, che presentano superfici lisce: in questo modo, l’aria scorre in maniera uniforme lungo i lati della vettura, riducendo al minimo le turbolenze e la resistenza dell’aria); l’altezza da terra è diminuita di 20 mm, sono presenti dei nuovi pannelli al sottoscocca e un “diffusore” nella parte posteriore.
La ricerca verso una riduzione dei consumi e delle emissioni non si ferma alla parte meccanica e all’aerodinamica del corpo vettura, ma prosegue anche nell’equipaggiamento: l’intera superficie del tetto è occupata da dei pannelli solari, cui è affidato il compito di potenziare il sistema di condizionamento dell’aria. Non è escluso che, nell’immediato futuro, questi pannelli solari siano impiegati anche per la ricarica degli accumulatori.