La supersportiva elettrica e-tron è la regina dello stand Audi a Francoforte. Con 4500 Nm di coppia arriva fino a 200 km/h
La supersportiva elettrica e-tron è la regina dello stand Audi a Francoforte. Con 4500 Nm di coppia arriva fino a 200 km/h
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La novità elettrica di Audi al Salone di Francoforte si chiama Audi e-tron, un prototipo di sportiva a impatto zero che ricalca la Audi R8 presentata contestualmente in Germania nella nuova veste Spyder.
Curiosamente è un po’ più piccola della R8 (larga 1,90 metri, 4,26 metri di lunghezza, 1,23 metri di altezza e un passo di 2,60 metri) e sotto la carrozzeria, realizzata con pannelli di fibra sintetica rinforzata applicati su un telaio in alluminio e carbonio, cela quattro motori elettrici asincroni dalla potenza complessiva di 313 CV applicati ai mozzi delle ruote (viene riproposta dunque la trazione integrale). La potenza di per sé non è stratosferica, anche se molto alta per una elettrica, ma è il valore di coppia ad essere impressionante: 4500 Nm.
Pertanto la e-tron accelera da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi ed ha una ripresa da 60 a 120 km/h in 4,1 secondi, grazie anche ad un peso complessivo limitato a 1600 kg, con circa il 70% della forza generata dal motore che è trasferita al retrotreno e il restante 30% all’avantreno.
L’architettura ricalca lo schema a motore posteriore centrale della R8 di serie. Laddove nelle auto a propulsione tradizionale viene posizionato l’elemento più pesante, il motore, sulla e-tron è presente il complesso delle batterie agli ioni di litio, dalla capacità energetica complessiva di circa 53 kWh, che pesa circa 470 kg.
La velocità massima è di 200 km/h, cioè poco meno del doppio superiore all’ attuale stato dell’arte delle auto elettriche, e viene raggiunta anche grazie ad un attento studio aerodinamico. Al riguardo sono particolari interessanti le prese d’aria frontali che si aprono solo quando è necessario un maggiore raffreddamento.
L’ottima autonomia di 248 km è frutto anche di alcune soluzioni inedite per il risparmio energetico, come l’assenza di fendinebbia, che vengono sostituiti da fari attivi che modulano allo scopo il fascio luminoso, o dall’utilizzo di una pompa di calore per il riscaldamento dell’abitacolo o ancora un impianto frenante brake-by-wire al posteriore, che rinuncia cioè all’impianto idraulico (comunque presente sull’asse anteriore) in favore di un sistema elettronico di frenata che così elimina il leggero attrito delle pastiglie sui dischi.
Il “pieno” di energia alla Audi e-tron richiede tra 6 e 8 ore con batteria competamente scarica e attraverso la rete a 220V, che si riducono a 2,5 ore se si usa corrente a 400V. Audi non ha pensato a cavi per la ricarica, ma a un vero e proprio “caricabatterie” che potrebbe risiedere nel garage di casa al quale si aggancia la e-tron, proprio come uno…spazzolino elettrico.
La e-tron, anche se rimane nella sostanza un veicolo dimostrativo, è dunque un concentrato delle tecnologie che Audi nel corso dei prossimi anni trasferirà sulla produzione di serie, come la ricerca sulla gestione dell’autonomia e della potenza degli accumulatori, che porterà il prossimo anno alla realizzazione di una Q5 ibrida.