Un rapporto di Legambiente indica che i valori di polveri sottili e ozono soon ancora troppo alti. Soluzione: penalizziamo il traffico privato
Un rapporto di Legambiente indica che i valori di polveri sottili e ozono soon ancora troppo alti. Soluzione: penalizziamo il traffico privato
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Legambiente picchia di nuovo duro sullo smog nelle principali città italiane. Lo ha fatto in questi giorni, in occasione della Giornata Europea Senz’auto, iniziativa internazionale per la salvaguardia del clima, l’occasione che ha dato lo spunto all’associazione nazionale di tutela dell’ambiente per la pubblicazione di alcuni dati riguardanti la quantità di “polveri sottili” monitorate, nelle ultime settimane, nelle città italiane.
L’estate porta inquinamento
Il rapporto di Legambiente “Ozono ti tengo d’occhio” e “Pm10 ti tengo d’occhio”, due campagne realizzate assieme al portale www.lamiaaria.it “Per informare in tempo reale i cittadini sulla qualità dell’aria in molte città italiane”, si legge nelle finalità del rapporto, indica che 33 città capoluogo di provincia a metà Settembre hanno già oltrepassato il limite annuale di 35 giorni di superamento giornaliero della quantità di polveri sottili tollerata (il D.M. n. 60 del 2 Aprile 2002 stabilisce, come tale limite, 50 microgrammi per metro cubo di polveri sottili).
Polveri sottili: livelli ancora troppo alti
La “maglia nera” nell’inquinamento da Pm10 va a Napoli, che al 20 Settembre ha già “sforato” di 162 giorni il limite ministeriale di 35 giorni di surplus quotidiano di Pm10. Il capoluogo campano è seguito, in questa particolare classifica, da Ravenna, che nella zona Sapir ha oltrepassato il limite di 84 giorni, da Alessandria (limite di 81 giorni, rilevato in via D’Annunzio), da Ancona (78 giorni rilevato in via Bocconi), Mantova (via Ariosto: 76 giorni oltre il limite), Frosinone (zona Scalo: 65 giorni di superamento dei limiti decretati dal Ministero dell’Ambiente), Firenze (a Ponte alle Mosse si sono riscontrati 59 giorni in più), Torino (nella zona della Consolata 59 giorni), Milano (via Pascal: 57 giorni) e Pavia (piazza Minerva: anche qui 57 giorni oltre il limite di 35).
A Roma, in viale Enrico fermi, e a Novara, in viale Giuseppe Verdi, le stazioni di rilevamento del Pm10 hanno riscontrato che i giorni di superamento del limite massimo ministeriale del Pm10 sono stati giusto 35.
Ozono: oltre la guardia
Livelli da record, secondo i dati diffusi da Legambiente, anche per quanto riguarda la presenza dell’ozono: anche se l’abbassarsi delle temperature degli ultimi giorni ha smesso di opprimere i centri urbani, la quantità di ozono registrata nei mesi estivi è stata notevole.
Le rilevazioni di Legambiente, in questo senso, indicano che i giorni di superamento del limite per la salute umana (valore obiettivo di 120 microgrammi per metro cubo che entrerà in vigore nel 2010, calcolato su una media di 8 ore da non superarsi per più di 25 giorni all’anno calcolato dopo il 1 Gennaio 2009) sono stati superati in Piemonte (Novara guida questa “classifica” con 82 giorni, seguita da Alessandria con 73 giorni), Lombardia (Mantova: 68 giorni) ed Emilia Romagna (Ferrara: 66 giorni).
L’elenco delle regioni che presentano i più elevati valori di superamento del limite massimo di ozono prodotto dalle emissioni dei veicoli a motore, dai processi di combustione e dai solventi chimici, comprende Roma (34 giorni), Matera (61) e Campobasso (59).
Secondo le rilevazioni condotte dal Legambiente, nelle principali aree urbane il 70 per cento circa delle emissioni di polveri sottili è da attribuire al trasporto stradale. Questo, a sua volta, è responsabile a livello nazionale anche al 64 per cento dell’inquinamento da ossidi di azoto, una delle cause principali per la formazione dell’ozono estivo.
Legambiente: “Mobilità sostenibile per le nostre città”
“E’ necessario, perciò, intervenire sulla quantità di veicoli che ogni giorni si spostano e sostano all’interno delle nostre città e che creano inquinamento atmosferico, traffico, congestione e peggioramento della qualità della vita di chi vive nelle aree urbane”, indica Rossella Muroni, Direttore Generale di Legambiente.
Secondo la funzionaria dell’associazione nazionale per la tutela dell’ambiente, lo strumento per ostacolare i valori di inquinamento ancora troppo elevati nelle nostre città è possibile, in prima battuta, attraverso la mobilità sostenibile.
“L’unica soluzione che si può attuare per ricominciare a muoversi è la mobilità sostenibile: si restituisce qualità all’ambiente urbano e si fa tronare sulle nostre strade gli spazi pubblici da vivere appieno, e non utilizzabili solo dalle auto”.
“Penalizziamo il traffico privato”
Le soluzioni che Legambiente ipotizza per una “vittoria” della mobilità sostenibile risiedono, in primo luogo, in “Una penalizzazione, anche economica, del traffico privato, per creeare delle valide alternative di trasporto pubblico – prosegue Muroni – Ma per arrivarci è necessario un intervento del Governo centrale: gli investimenti maggiori nelle infrastrutture e dei trasporti sono ancora destinati a opere per lunghe distanze (alta velocità, autostrade). Non si pensa, o si pensa in un secondo tempo, quando le risorse sono già state destinate, alla mobilità urbana. Eppure, le aree metropolitane presentano i livelli piùelevati di inquinamento e di congestione da traffico. I nuovi investimenti per le infrastrutture devono essere orientati più verso le aree urbane”.