Il primato è stato ottenuto con la vittoria nella Formula Electric and Hybrid Italy, competizione per prototipi organizzata da Ata ed Enea
Il primato è stato ottenuto con la vittoria nella Formula Electric and Hybrid Italy, competizione per prototipi organizzata da Ata ed Enea
C’è la mano e l’ingegno del Politecnico di Torino sul prototipo di auto ibrida più veloce e performante che ha vinto la quinta edizione Formula Electric and Hybrid Italy, gara tra veicoli elettrici, ibridi e a celle combustibile organizzata dall’Associazione tecnica dell’automobile (Ata) e dall’Enea.
Equipaggiata con un’unità motrice ibrida in parallelo termico-elettrica, la vettura raggiunge i 100 km/h per un consumo di appena tre litri di benzina ogni 100 km. Performance che le hanno permesso di battere le rivali in un contesto che ha visto la partecipazione di università italiane (10 i veicoli per 4 progetti in tutto) e straniere, ognuna con il proprio prototipo.
“Siamo i primi italiani a gareggiare in questa formula sportiva all’insegna dell’ecologia ed è stata una bella soddisfazione battere le Università straniere che hanno una esperienza nel campo più consolidata – osserva Francesco Monti, team manager degli ingegneri del Politecnico – In Italia manca ancora attenzione sul fronte della ricerca svolta nelle università. Per questo non è facile trovare i finanziamenti”.
Dopo anni di immobilismo, però, su questo fronte qualcosa sta finalmente cambiando soprattutto da parte delle aziende private che mostrano un maggiore interesse verso questi veicoli, le tecnologie che implementano e i ricercatori dei mondo accademico che investono risorse ed energie. Non è un caso se Fiat è stata fra gli sponsor della competizione e ha fornito la componentistica per i progetti delle università italiane.
“Le università romane La Sapienza e Roma 3 hanno presentato due progetti dove appunto le aziende private, insieme all’Enea, ci hanno sostenuto – spiega Leone Martellucci, ricercatore all’Università La Sapienza -. Il primo prototipo è il quadriciclo Ginko che presenta due motori elettrici innovativi, uno per ruota. Il fatto di essere a magneti permanenti rende questi motori originali e convenienti sotto il profilo economico. Tra un paio d’anni questo prototipo, realizzato con l’aiuto di una multinazionale elettronica, potrebbe diventare di serie e costare, attraverso una industrializzazione spinta, intorno ai 5mila euro”.
Il secondo prototipo realizzato dagli ingegneri romani è un quadriciclo ibrido, chiamato Urbe, dotato di supercondensatori al posto delle batterie elettriche tradizionali e in grado di percorrere 100 km con due litri. Da non dimenticare infine i veicoli ibridi a due ruote presentati alla manifestazione: la moto elettrica svedese da 15 kw che tocca gli 80 km/h e la bicicletta elettrica Hyke a celle combustibili realizzata dall’Università di Padova.