E-gas, e-diesel, e-benzina e e-etanolo: carburanti indipendenti dal petrolio per una mobilità a impatto zero.
E-gas, e-diesel, e-benzina e e-etanolo: carburanti indipendenti dal petrolio per una mobilità a impatto zero.
Sempre più orientato alla mobilità eco friendly: è, in estrema sintesi, l’approccio tecnologico impostato da Audi per gli autoveicoli che vedremo su strada nell’immediato futuro. I progetti a breve termine (vale a dire entro tre anni) vengono confermati in queste ore da un documento firmato dai dirigenti del marchio dei Quattro Anelli: il comunicato fissa gli obiettivi Audi nell’impiego dei carburanti “puliti” e indipendenti dal petrolio.
Più nel dettaglio, secondo Ingolstadt la mobilità del futuro si baserà in modo sempre maggiore sull’energia elettrica da produrre a sua volta secondo criteri eco friendly. La mobilità elettrica, sottolineano i tecnici Audi, servirà all’alimentazione della gamma e – tron e costituirà la “base” per la forza propulsiva da impiegare nei nuovi “Audi e fuel“: carburanti alternativi a basso impatto ambientale che alimenteranno motori a combustione interna di nuova generazione. Il riferimento, in quest’ultimo caso, va ai carburanti “Audi e – gas“, “Audi e – diesel“, “Audi e – benzina” e “Audi e – etanolo“, ovvero carburanti indipendenti dai processi di raffinazione del petrolio, e che durante le fasi di produzione legano tanta CO2 quanta ne liberano nella combustione.
I primi campi di applicazione delle nuove tecnologie in materia di carburanti e sistemi di produzione “puliti” sono le recenti novità eco friendly che il marchio dei Quattro Anelli ha presentato in questi mesi. Dalla Audi A7 Sportback h – tron alla Audi A3 Sportback g – tron, alle quali nei prossimi mesi si aggiungerà la nuova A4 Avant g – tron.
Audi e-gas
L’Audi E Gas, o metano sintetico, viene prodotto dalla reazione dell’idrogeno con la CO2 proveniente dal flusso dei gas di scarico di un impianto che produce biogas dai rifiuti. Questo gas è chimicamente quasi identico al gas naturale, può dunque essere distribuito alle stazioni di rifornimento CNG mediante la rete tedesca del metano e immesso nei serbatoi dei modelli Audi g-tron. Ad oggi, l’impianto di Werlte per Audi e – gas produce ogni anno fino a 1.000 tonnellate di e – gas, legando fino a 2.800 tonnellate di CO2. Un altro procedimento per la produzione di Audi e – gas avviene attraverso la partnership con Viessmann, azienda di Allendorf specializzata in soluzioni per il riscaldamento. In questo caso, la trasformazione dell’idrogeno in metano non avviene come a Werlte, per via termochimica e catalitica, bensì secondo un procedimento biologico: speciali microorganismi si nutrono di idrogeno e CO2 e producono così l’Audi e – gas.
Audi e-diesel
La seconda soluzione eco friendly viene rappresentata da Audi e – diesel, sistema “power – to – liquid” avviato a fine 2014 a Dresda – insieme alla facility locale di energia Sunfire – con un progetto pilota che prevede, durante la produzione di carburante, la presenza di una quantità di CO2 uguale a quella che verrà liberata durante il funzionamento della vettura. L’impianto per la produzione di Audi e – diesel impiega, quali materie prime, acqua e biossido di Carbonio fornito da un impianto di biogas. In futuro una parte di CO2 verrà ottenuta dall’aria ambientale tramite Direct Air Capturing, una tecnologia del partner Audi Climeworks di Zurigo. Il grado di efficacia del processo produttivo, indicano i tecnici Audi, viene stabilito nell’ordine del 70%: si tratta di un valore decisamente elevato. Lo step successivo riguarda la reazione dell’idrogeno con i reattori di sintesi con la CO2, per la produzione del “Blue Crude” che, raffinato, diventa il carburante Audi e – diesel: un carburante sintetico e privo di zolfo e composti aromatici nonché altamente infiammabile grazie all’elevato numero di cetano.
Audi e-benzina
Dalla sintesi delle biomasse, i tecnici di Ingolstadt sono attualmente nella fase di sviluppo di “Audi e – benzina“, carburante da produrre grazie a materie prime coltivabili e definito “Neutrale rispetto alle emissioni di CO2”. In Francia, nei dintorni di Reims, esiste un impianto – pilota per la produzione di isobutene, che viene gestito da Bioenergies SA. A sua volta, l’isobutene gassoso viene trasformato, mediante idrogeno, in isottano liquido nel centro Fraunhofer di Leuna: si tratta di un pregiato carburante sistentico da biomasse, privo di zolfo e benzolo, e che possiede dunque la proprietà di bruciare liberando bassissimi livelli di sostanze nocive. Grandi quantità di isottano verranno prodotte, a partire dal 2016, in un nuovo impianto – sempre a Leuna – in via di realizzazione a cura di Global Bioenergies. L’obiettivo a breve – medio termine dai partner del progetto è finalizzato a una modifica del processo di produzione per renderlo indipendente dalle biomasse: in tal caso, per la produzione dell’isottano saranno sufficienti acqua, idrogeno realizzato con metodo rigenerativo, CO2 e luce solare.
Audi e-etanolo
Specifici microrganismi impiegano la luce solare, il biossido di Carbonio e l’acqua salata o industriale per la realizzazione di carburante liquido: è il principio – base sul quale si fonda la produzione di “Audi e – etanolo“, nuovo progetto in via di sviluppo che Audi ha avviato negli impianti di Hobbs (New Mexico), dove dal 2012 in partnership con la società americana Joule gestisce un impianto di ricerca per la produzione di e – etanolo ed e – diesel estremamente puri. Secondo recenti studi compiuti dai tecnici di Ingolstadt, il rendimento specifico per unità di superficie dell’impianto dimostrativo è otto volte superiore a quello della produzione di bioetanolo da frumento, prevalente negli Usa, e tre volte quello della produzione del bioetanolo da canna da zucchero, adottata soprattutto in Brasile.