La strategia comunicata in queste ore dal marchio fondato da Elon Musk: Tesla punta tutto sulla Model 3 che sarà consegnata da fine 2017.
La strategia comunicata in queste ore dal marchio fondato da Elon Musk: Tesla punta tutto sulla Model 3 che sarà consegnata da fine 2017.
Elon Musk, il numero uno del marchio californiano che ha debuttato nel 2008 con la Roadster e ora diventato nuovo competitor nel segmento delle “compatte” elettriche dopo la presentazione della Model 3, punta davvero in alto.
Per il 2018, e proprio grazie ai volumi di vendita che la factory della West Coast intende raggiungere con la imminente Model 3, Tesla si pone il traguardo delle 500.000 unità da produrre all’anno.
La strategia parla chiaro: secondo il vulcanico fondatore del marchio californiano, Tesla sarà in un’ottica a brevissimo termine uno dei punti fermi per il settore automotive a zero emissioni a livello mondiale.
Di più: la Model 3, sviluppata sulla scorta dell’expertise che parte dalla Roadster e interessa la berlina – premium Model S e, in previsione futura, la Suv Model X, sarà – sempre da quanto dichiarano i “piani alti” di Tesla – “L’auto migliore del mondo per 35.000 dollari”.
Se le previsioni e gli obiettivi che Elon Musk si prefigge dovessero trovare una reale conferma “sul campo”, per l’intero comparto automotive si tratterebbe di una seconda rivoluzione, ad oltre un secolo dal “big deal” di Ford e della Model T che dopo il 1908 furono i principali artefici del primo capitolo nella storia moderna dell’automobile.
La situazione per Tesla, tuttavia, a una più attenta analisi può apparire in leggero chiaroscuro. Attualmente, il monte – ordinazioni per Model 3 supererebbe quota 400.000, un quantitativo “impressionante” per l’azienda di Palo Alto che, nel primo quadrimestre del 2016, ha totalizzato 15.510 autoveicoli venduti (nello specifico: 12.851 Model S e 2.659 Model X): e un numero leggermente inferiore in confronto ai 16.000 che Tesla aveva preventivato.
L’obiettivo delle 500.000 vetture da produrre ogni anno nel 2018, oltre che sui piani futuri per Tesla, è strettamente collegato all’avanzamento dei lavori relativi al completamento della “Gigafactory“, lo stabilimento che Tesla costruisce in partnership con Panasonic. Il nuovo complesso del Nevada è atteso per il “via” alle fasi di produzione entro la fine del 2016; contestualmente, lo stabilimento principale di Tesla, cioè Fremont, dovrebbe aumentare i ritmi produttivi ad oltre 100.000 unità all’anno.
Va tenuto conto, infine, delle strategie di promozione che l’azienda di Palo Alto dovrà “obbligatoriamente” perseguire: e ci si riferisce, in questo senso, alle infrastrutture per la ricarica delle vetture. Il primo trimestre del 2016 ha segnato la consegna di 2.500 “Powerwall” e 100 “Powerpack” (gli accumulatori ad uso “domestico” e aziendale che si avvalgono della rete elettrica), nonché l’inaugurazione di 29 “Supercharger” e 311 “Destination Charging“, cioè gli “hub” di ricarica che vengono collocati in prossimità delle aree commerciali convenzionate con Tesla.