Arriverà sul mercato in primavera la prima ibrida sportiva. Si distingue per le linee originali e i costi di gestione contenuti
Arriverà sul mercato in primavera la prima ibrida sportiva. Si distingue per le linee originali e i costi di gestione contenuti
Prosegue l’approfondimento sul tema ibrido da parte di Honda. Il costruttore nipponico ha scelto la kermesse di Detroit per lanciare definitivamente la CR-Z, compatta a due porte che vedremo sfrecciare a partire dalla primavera sulle strade di America, Europa, Asia orientale e Australia. Quella dell’utenza sarà la prova decisiva per una vettura, che a detta dei manager giapponesi dovrebbe introdurre una nuovo segmento di mercato.
Dietro alle dichiarazioni ottimistiche risiede, effettivamente, un prodotto di sicuro originale. I volumi netti, aggressivi, quasi taglienti infondono una buona dose di carattere alla compatta. Già ora un merito lo si può riconoscere, il tentativo di staccarsi da quel design poco attraente che sinora ha caratterizzato un po’ tutte le auto a doppia alimentazione.
Certo, rispetto alla concept semi-definitiva vista al Salone di Tokyo, qualcosa è andato perso. I cerchi in lega si mostrano di dimensioni più piccole, la fanaliera ha rinunciato alle calotte dagli sfondo blu e bianchi, ma di grinta in ogni caso ne rimane. Buona parle del “lavoro” viene garantito dal frontale, basso, inclinato e dominato da una presa d’aria trapezoidale. Particolare è anche il profilo del posteriore, ispirato a un modello della grande H apprezzato negli anni ’80 e ’90, la CR-X. Anche gli interni, luminosi e dall’aria “hi-tech”, non deludono le attese, e strizzano gli occhi al pubblico più giovane.
In casa Honda sono convinti di aver aperto le porte di un nuovo segmento. I numeri della CR-Z (per chi non lo sapesse acronimo di Compact Renaissance Zero) ci fanno capire che siamo solo agli inizi: il motore, un 4 cilindri da 1.5 litri, sviluppa 122 CV e una coppia massima di 128 Nm. Numeri non malvagi, se si considera la cubatura contenuta, ma siamo lontani dal concetto di auto sportiva. L’unità a benzina funziona di concerto con un motore elettrico, sfruttando la tecnologia Motor Assist Powertrain introdotta dalla sorella Insight.[!BANNER]
Grazie a questa soluzione i passaggi presso le stazioni di servizio si fanno più radi. Per percorrere 100 Km si consumano tra i 3 e i 3.7 litri di carburante, a seconda che si scelga di montare un cambio manuale a sei rapporti oppure un CVT a variazione continua. Segnaliamo, tra gli altri, un dispositivo pronto a disattivare parzialmente i cilindri in situazioni di andature blande. Giusto il plauso ai giapponesi, anche se altri costruttori, come ad esempio Ford con la famiglia EcoBoost, già ora promettono risultati simili con propulsori tradizionali.