Svelati i programmi di elettrificazione della futura lineup da parte del colosso giapponese: l’obiettivo è finalizzato a volumi di vendita da 5,5 milioni di unità elettrificate al 2030, fra Toyota e Lexus.
Una nuova “offensiva” all’insegna di nuovi modelli elettrificati (leggi: sistemi di propulsione ibrida, ibrida plug-in, fuel cell e 100% elettrico) per ogni versione in listino; lo sviluppo della tecnologia di batterie solid state, e un traguardo ambizioso: in rapporto ai volumi di vendita globali totalizzati nel 2016, un veicolo su due fra Toyota e Lexus sarà, nel 2030, ad alimentazione elettrificata.
Tutto questo costituisce, in estrema sintesi, l’ampio programma eco friendly che Toyota pone sul futuro del comparto automotive in un’ottica a lungo termine. La notizia, diffusa in queste ore, era peraltro attesa, se si tiene conto delle dichiarazioni avanzate da Seigo Kuzumaki, responsabile della Divisione Ricerca e Sviluppo in Toyota, esattamente un mese fa: “Entro il 2050 le emissioni di CO2 saranno ridotte del 90%, e per questo dal 2040 non si produrranno più autovetture esclusivamente a combustione interna: queste, piuttosto, potranno costituire la base della futura generazione di propulsori ibridi ed ibridi plug-in”. A ciò, si aggiungano le recenti prese di posizione attuate a livello politico da più parti: fra i casi più recenti, in ordine di tempo, la proposta avanzata dalla Commissione Europea nel “Pacchetto Mobilità” che prevede la riduzione delle emissioni medie di CO2 del 15% entro il 2025 e del 30% al 2030 (i valori saranno misurati sul nuovo ciclo WLTP che lo scorso settembre ha sostituito ufficialmente il “vecchio” ciclo NEDC) in rapporto alla soglia dei 95 g/km fissata per il 2021. Di più: a fine ottobre, in occasione del Salone di Tokyo, il dirigente Toyota Kiyotaka Ise aveva annunciato una previsione relativa al lancio di una nuova gamma di auto elettriche dal 2020.
Il “boost” verso lo sviluppo di nuovi modelli elettrificati, accolto nei giorni scorsi dal Gruppo VAG, principale competitor di Toyota su scala mondiale, nonché in tempi recenti da Volvo (una versione elettrica per ogni modello dal 2019), Jaguar Land Rover, Daimler-Benz e Mazda, vede la holding giapponese al centro di una fattiva discesa in campo. Relativamente alla “concorrenza interna”, Nissan – dal 2010 attiva nel settore dell’auto 100% elettrica con Leaf – deve comunicare i propri programmi di sviluppo di una più ampia lineup di veicolo a zero emissioni, sebbene la partnership tecnica con Renault e Mitsubishi sia finalizzata all’introduzione di una dozzina di nuove vetture elettriche entro il 2022. E Honda, a lungo scettica sull’auto a trazione totalmente elettrica, ha finora in mano il programma di lancio per un modello a zero emissioni in Cina a partire dal 2018 e una seconda vettura, prevista per l’Europa, dal 2019.
Nel dettaglio, il Gruppo Toyota – pioniere della propulsione “green” con la ibrida Prius della quale nel 2017 sono stati celebrati i vent’anni dal debutto – preventiva, al 2030, volumi di vendita nell’ordine di 5,5 milioni di autoveicoli a propulsione elettrificata. Come detto, circa uno su due in rapporto agli oltre dieci milioni che il Gruppo ha venduto in tutto il mondo nel 2016. È chiaro che uno dei mercati principali – anche in virtù della notevole attenzione data dal Governo nazionale nei confronti della nuova alimentazione eeco friendly – sarà la Cina; in questo senso, potrebbe trovare giustificazione una “voce di corridoio” secondo la quale al 2019 potrebbe debuttare sul mercato cinese una versione del crossover C-HR profondamente modificata.
Riguardo all’altrettanto importante settore di sviluppo dei componenti, i vertici Toyota hanno confermato in queste ore la possibilità di procedere, all’inizio del proprio decennio, alla commercializzazione di batterie solid-state che, rispetto alla tecnologia agli ioni di litio (in ogni caso sul taccuino delle priorità per Toyota, intenzionata a produrne una gamma evolutiva in grado di assicurare fino a 500 km di autonomia), offrono nuovi vantaggi pratici, segnatamente minori dimensioni, maggiore sicurezza e prestazioni più elevate. Questo, senza lasciare indietro lo sviluppo della propulsione ibrida: viene indicato, a proposito, l’ampliamento della tecnologia “Hybrid System II” con future versioni più potenti rispetto alle attuali varianti in produzione (Prius e C-HR).
Di rilievo, ai fini dell’ulteriore sviluppo di una nuova filosofia di mobilità elettrica, la volontà di espansione della gamma di modelli zero emissioni ad alimentazione fuel cell oltre la già esistente Toyota Mirai, che nei progetti del colosso giapponese rivestirà dunque un ruolo di battistrada in questo senso. Nuovi veicoli a celle di idrogeno potrebbero essere rivolti a tipologie di trasporto persone e veicoli commerciali. “Sulla carta” (questa è una nostra ipotesi) alcune versioni potrebbero fare risalire la rispettiva origine powertrain dall’interessante prototipo Toyota Fine-Comfort Ride Concept, esposto al recente Salone di Tokyo come prefigurazione di veicolo a celle di combustibile in grado di offrire percorrenze superiori all’attuale Mirai. Staremo a vedere.