Una flotta di vetture (fra i quali tre SUV Nexo) a celle di combustibile e guida autonoma Livello 4 ha percorso 190 km in autostrada fra Seul a Pyeongchan. I progetti Hyundai per la mobilità sostenibile hi-tech.
Lo sviluppo della nuova mobilità sostenibile si articola essenzialmente su due grandi temi: la propulsione elettrificata e dispositivi di guida autonoma sempre più perfezionati. Sono queste le “voci” da tempo sui taccuini delle priorità dei big player automotive: fra loro c’è Hyundai, che fissa i propri piani di ecomobilità a medio-lungo termine a cominciare dall’imminente “lancio” (in un primo momento sul mercato coreano) di Nexo, SUV ad alimentazione fuel cell di nuova generazione, atteso al debutto nelle prossime settimane.
Ed è proprio a bordo del nuovissimo “Sport Utility” Hyundai Nexo che i tecnici del marchio coreano hanno realizzato un primo equipaggiamento con dispositivi di guida autonoma di Livello 4 e connettività 5G: un progetto finalizzato alla commercializzazione nelle “Smart City”, entro il 2021, di una lineup di modelli “self-driving” Livello 4 e, in un arco di tempo più ampio (le stime indicano il 2030) la realizzazione di un veicolo a marchio Hyundai dotato di guida completamente autonoma.
Un primo “assaggio su strada” dei programmi hi-tech Hyundai in materia di mobilità eco friendly e self-driving è stato completato, nelle scorse ore, da una flotta di modelli della Casa coreana, fra i quali proprio tre esemplari del nuovo SUV Nexo, alimentati a celle di idrogeno e con guida autonoma Livello 4, i quali hanno coperto i 190 km che separano Seul da Pyeongchan. L’interesse dei tecnici Hyundai si riflette sul fatto che, per la prima volta, alcuni autoveicoli self-driving hanno percorso una distanza così lunga ad una media oscillante fra 100 e 110 km/h, corrispondente al limite massimo di velocità consentito sulle autostrade coreane.
L’esperimento ha preso il via da Seul lo scorso 2 febbraio: gli equipaggi a bordo di ciascuna delle vetture hanno premuto i pulsanti “Cruise” e “Set”, comandi di commutazione della guida dall’azione umana a quella elettronica, e che permette a ciascuna vettura di muoversi nel traffico autostradale di tutti i giorni in relazione al normale flusso dei veicoli, con relativi cambi di corsia, sorpassi e transito ai caselli mediante il sistema di pagamento “wireless” Hi-Pass.
In questo senso, evidenzia una nota Hyundai, l’expertise portato in dote da Hyundai in seguito ai progetti attuati in occasione del CES di Las Vegas 2017 – e, successivamente, con il debutto in anteprima del SUV Nexo (autonomia massima fino a 800 km, a ciclo NEDC, con un singolo rifornimento che richiede una sosta di circa cinque minuti) alla rassegna di quest’anno – si è rivelato prezioso: al Consumer Electronics Show dello scorso anno, la Casa coreana aveva presentato una serie di novità hi-tech che mettevano in evidenza la propria vision sulla mobilità futura, dalla Ioniq a guida autonoma utilizzata per dei test drive lungo le strade intorno al Las Vegas Convention Center, al concept Mobility Vision finalizzato all’interfaccia fra le tecnologie “Smart-house” e i sistemi di auto connessa.
La “base” tecnologica Hyundai svelata al CES 2017 si è quindi rivelata preziosa per la piccola flotta che ha affrontato i 190 km di autostrada in modalità autonoma, anche alla luce di un articolato progetto di sviluppo su strada che si è protratto per centinaia di migliaia di km: un lungo iter che, spiega Hyundai, ha permesso ai tecnici coreani di accumulare “Una grande quantità di informazioni che hanno contribuito al miglioramento delle prestazioni dei propri veicoli a guida autonoma”.
Ecco, perciò, la dotazione con le tecnologie di bordo che consentono alla vettura di “Riconoscere i veicoli circostanti in maniera ancora più accurata, migliorare le valutazioni in prossimità di incroci e bivi e superare i caselli autostradali calcolando precisamente la larghezza e la posizione del casello”. E ancora: “Localizzare la posizione del veicolo in maniera esatta su una mappa utilizzando sensori esterni adatti alle situazioni in cui il segnale GPS viene interrotto, come ad esempio all’interno delle gallerie”.
Tutto ciò, dal punto di vista pratico, si concretizza attraverso l’adozione di moduli di telecamere e LiDAR e ulteriori sistemi di sensori (rispetto alla attuale produzione di serie) che, spiegano i verti corani, “Avvicinano Hyundai alla commercializzazione della tecnologia self-driving”.
Riguardo alla connettività, i veicoli oggetto del test su strada hanno utilizzato la rete 5G fornita dalla utility coreana KY Corporation, che offriva agli occupanti i sedili posteriori di impiegare la tecnologia car-to-home “Home Connect” (attesa fra le dotazioni di bordo a partire dalla metà di quest’anno, per proporla sull’intera gamma nel 2019) per l’accesso e il controllo dei dispositivi installati in ciascuna smart home e visualizzare le immagini delle telecamere domestiche in tempo reale, regolare le luci, chiudere la porta e spegnere la TV da remoto e persino gestire i sistemi energetici. Di rilievo, inoltre, la presenza dei dispositivi hi-tech “Wellness Care” che monitora le condizioni di salute dei passeggeri posteriori (livello di stanchezza, frequenza cardiaca, umore) e permette l’accesso a programmi terapeutici e di relax oltre a poter mettersi in contatto con un assistente sanitario tramite videochiamata; un “Assistant Chat” di assistenza vocale tramite una Chat Bot che risponde sotto forma di testi o di immagini; di un sistema di tecnologia “Noise Away” e “Mood Care” (rivolti, rispettivamente, a ridurre il rumore all’interno dell’abitacolo, e a impostare una specifica illuminazione “ambient” quando il lettore musicale o il “Wellness Care” sono attivi).
Il programma di introduzione delle tecnologie Hyundai di guida autonoma di Livello 4 (conformi agli standard imposti dalla SAE–Society of Automotive Engineers) prevede un graduale ingresso di tali sistemi, entro il 2021, nelle “Smart City” – sulla scorta di tale progetto, al CES 2018 Hyundai ha annunciato l’avvio di una partnership strategica con la company americana Aurora, specializzata nello sviluppo di sistemi “self-driving” – e, in una fase successiva, il “lancio” di un veicolo a guida totalmente autonoma entro il 2030.