L’italiana Costech brevetta un sistema ad impatto zero per ottenere energia, gasolio e gas dal riciclo dei vecchi pneumatici
L’italiana Costech brevetta un sistema ad impatto zero per ottenere energia, gasolio e gas dal riciclo dei vecchi pneumatici
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C’erano una volta i vecchi copertoni…Ci sono anche adesso, ce ne sono sempre di più, ed è diventato un problema come smaltirli in maniera ecologica, senza abbandonarli ai bordi delle strade, ottimi ricettacoli per le zanzare tigre. Una piccola parte veniva utilizzata dagli autodromi, che li utilizzavano come barriere di sicurezza: ma gli altri?
E’ stato, ed è ancora, un problema. Le discariche ne sono piene. Ma il genio italico è venuto in aiuto per uno smaltimento senza danni, anzi sfruttando queste vecchie carcasse. Da anni alla Marangoni di Rovereto, azienda leader nel settore dei pneumatici ricoperti, hanno realizzato un termovalorizzatore che brucia i copertoni inutilizzabili ricavandone energia elettrica per lo stabilimento e anche per la comunità.
Ma ora un sistema, a impatto zero, per ottenerne energia pulita, è stato ideato dalla Costech International, ed è stato addirittura venduto agli americani, che costruiranno un impianto modello a Jacksonville, in Florida, grazie all’interessamento della deputata americana Corrine Brown che si occupa di materiali pericolosi in seno alla Commissione trasporti del Congresso americano.
Il processo ideato prevede che i vecchi pneumatici, anziché essere bruciati, vengano sottoposti a idrogetti della pressione di 3500 bar che separano l’acciaio dalla gomma che viene ridotta a granula. Questo sistema permette di ricavare gas naturale, gasolio e “carbon black”, tutti materiali destinati a essere venduti assieme all’85% dell’energia elettrica che il processo produce e non assorbe per autoalimentarsi.
“Abbiamo trovato esattamente la risposta alle nostre esigenze per creare nuove fonti di energia pulita – ha detto la Brown – e se questo diventerà realtà almeno dal punto di vista ambientale un po’ di merito andrà a quei cervelli che non hanno lasciato l’Italia ma che qui hanno lavorato per migliorare la qualità della vita di tutti“.