Elettrificazione e guida autonoma: il futuro secondo Honda
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Lo sviluppo di nuovi modelli elettrici da parte della neocostituita Divisione Electric Vehicle Development, l’incremento dell’engineering sullo studio di nuove soluzioni per la guida autonoma e un’evoluzione del design del marchio. Ecco, in estrema sintesi, il contenuto delle anticipazioni avanzate dal numero uno di Honda, Takahiro Hachigo, intervenuto all’annuale Honda Meeting, che si è svolto ieri presso il quartier generale di Tokyo del colosso giapponese.
Nel dettaglio, il massimo dirigente Honda punta i riflettori sull’immediato futuro per l’azienda. Il messaggio relativo al rafforzamento della lineup Honda a livello globale e territoriale avrà inizio, in Giappone, il prossimo luglio, con la presentazione della nuova Honda Civic; nello stesso tempo, si prevede una ulteriore crescita di mercato per la rinnovata CR-V, che recentemente ha debuttato negli USA in versione ibrida; Accord, della quale a breve termine si attende il “lancio” di un modello di nuova generazione, si presenterà profondamente modificata nel design e nelle funzionalità di guida.
C’è molta attesa, del resto, nei confronti dei nuovi dispositivi di assistenza alla guida: sistemi di automazione definiti di “Livello 3”, nei quali l’impiego di tecnologie avanzate (LIDAR, doppie telecamere, radar) è attualmente in fase di test e, nel 2020, confluiranno in un modulo di guida autonoma in autostrada, nel quale il veicolo “deciderà” il momento opportuno per effettuare il cambio di corsia e controllerà in maniera costante la situazione del traffico intorno al veicolo stesso e nelle fasi di marcia in colonna.
In un’ottica più ampia, la nuova tecnologia in via di sviluppo confluirà, entro il 2025, in un grado superiore di automatismo (Livello 4): per quella data, i tecnici Honda della nuova Divisione Electric Vehicle Development (in collaborazione con Waymo) fissano sul proprio taccuino degli impegni la realizzazione delle tecnologie di guida autonoma che elimineranno qualsiasi azione da parte del conducente umano.
Fra le strategie indicate dal numero uno di Honda all’annuale meeting, la “2030 Vision” è improntata a una progressiva maggiore incidenza delle soluzioni di mobilità eco friendly. Ferma restando la presenza sul mercato dei motori a gasolio (che, anticipa Takahiro Hachigo, resterà nella futura lineup Honda), il fulcro delle tecnologie powertrain che vedremo in uno spettro a medio-lungo termine sarà incentrato sulle propulsioni a sistema ibrido ed ibrido plug-in (il 50% del mercato nel 2030), totalmente elettrico e fuel cell (15%) e, per il restante 30 – 35%, affidato alle “tradizionali” alimentazioni a combustibile fossile.
La novità relativa alla propulsione ibrida secondo Honda si chiama i-MMD (sigla che sta per “intelligent – Multi Mode Drive”): abbinerà un motore benzina i-VTEC da 2 litri di cilindrata a ciclo Atkinson ad un’unità elettrica. Con una differenza sostanziale rispetto alla tecnologia ibrida finora conosciuta: l’azione a zero emissioni funzionerà fino a una velocità di 70 km/h; al di sopra di questa soglia, avverrà l’intervento del motore termico. Il tutto, senza l’ausilio del cambio: al suo posto ci sarà un sistema di variazione continua.
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