Enzo Ferrari anniversario: i migliori aforismi del Drake di Maranello
Il 14 agosto 1988 l’Italia piangeva Enzo Ferrari. Per conoscere il ruolo che ha rivestito all’interno della storia del nostro Paese basta farsi un giro sul web. La sua figura ha assunto i contorni della leggenda perché personaggi come il Drake conservano sempre almeno un aneddoto da raccontare.
Frasi e citazioni di Enzo Ferrari
Celebri e numerose sono le sue frasi di uomo coraggioso ma allo stesso tempo “duro ed esigente, come padre e come capo, ma anche capace di gesti di grande generosità e di affettuosità inaspettate” ha ricordato il figlio Piero. Eccone un compendio nel giorno in cui si celebra il venticinquesimo anniversario dalla sua morte:
- La migliore Ferrari che sia mai stata costruita è la prossima.
- Non fare mai del bene se non sei preparato all’ingratitudine.
- Sono i sogni a far vivere l’uomo. Il destino è in buona parte nelle nostre mani, sempre che sappiamo chiaramente quel che vogliamo e siamo decisi ad ottenerlo.
- Amo pensare che la Ferrari può costruire piloti quanto macchine. Alcuni dicono che Gilles Villeneuve sia pazzo. Ma io dico: lasciate che provi.
- Mi ritengo peggiore degli altri, ma non so quanti siano migliori di me.
- La macchina da corsa perfetta è quella che si rompe un attimo dopo il traguardo.
- Lauda è peggio di Giuda. Si è venduto alla concorrenza per trenta salami.
- I motori sono come le donne, bisogna saperli toccare nelle parti più sensibili.
- Ho imparato che è inutile protestare. Bisogna fare come i cani quando hanno una ferita.
- Nessuno come Tazio Nuvolari accoppiava una così elevata sensibilità della macchina a un coraggio quasi disumano.
- L’automobile è un’espressione di libertà, e il rischio che stiamo correndo è quello di ammazzarci perché ce n’è troppa. Del resto, ci sono due modi classici di morire: di fame e di indigestione.
- Non si può descrivere la passione, la si può solo vivere.
- Le vere domande che mi scombussolano non sono quelle dei giornalisti, ma quelle che continuo a farmi io.
- Giù le mani dalla Ferrari: di me dite quello che volete.
Concludiamo con un altro celebre Enzo, Biagi, lo definì così: “Non ho mai avuto una particolare predisposizione per i motori, però Ferrari mi ha costantemente affascinato. L’ho sempre visto come un eroe del West: solitario, scontroso, difficile, ma ricco di umanità. Per lui esistevano solo il rumore delle sue macchine e il silenzio delle sue riflessioni. Non era un emiliano buontempone, era un uomo che viveva con se stesso e che si faceva ragionevole compagnia. Un giovane che aveva sognato di diventare Ferrari e lo è diventato”.
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