Dall’11° edizione del forum sulla mobilità sostenibile di Michelin emergono le strategie per rendere la mobilità compatibile con l’ambiente.
Dall’11° edizione del forum sulla mobilità sostenibile di Michelin emergono le strategie per rendere la mobilità compatibile con l’ambiente.
È di 393 parti per milione la concentrazione di gas serra presente in atmosfera, oltre 100 ppm in più rispetto all’era pre-industriale e già all’interno del range (da 350 a 450 ppm) che gli esperti del clima ritengono pericoloso per l’equilibrio dell’ecosistema Terra. Un livello destinato a crescere con l’aumento della popolazione, prevista di 9 miliardi al 2050, e dei veicoli circolanti dagli attuali 750 milioni agli 1,6 miliardi attesi per il 2030. Un andamento insostenibile per il Pianeta e per un’economia legata alle quotazioni in crescita del petrolio al quale il comparto dei trasporti, responsabile del 19% delle emissioni di CO2 globali, cerca di trovare soluzioni concrete. Molte delle quali si sono viste al Michelin Challenge Bibendum, l’evento voluto da Edouard Michelin nel 1998 per promuovere la mobilità sostenibile.
Oltre 270 proposte per viaggi “eco”
L’11° edizione del Challenge si è tenuta nel vecchio aeroporto Tempelhof di Berlino, celebre per la sua struttura a forma di aquila e per il “ponte aereo” alleato dopo la seconda guerra mondiale, dal 18 al 22 maggio. Cinque giorni di convegni e incontri per dibattere sul futuro della mobilità e, soprattutto, un’area espositiva degna di un salone dell’auto, con l’aggiunta di poter provare quasi la totalità delle oltre 270 proposte presenti. Una miscela di parole e prodotti dal quale sono emerse alcune tendenze. La prima è che in futuro nelle città, dove vivrà il 70% della popolazione mondiale contro il 50% attuale, si viaggerà con innumerevoli mezzi a zero emissioni, dalla “biga” stile Segway alla biciclette a pedalata assistita, dagli scooter a tricicli e quadricicli dalla forma insolita. E naturalmente auto, furgoni, camion e autobus senza marmitta. Ma pure insoliti veicoli senza autista come il Ligier Vipa, un “cubetto” che si muove in autonomia alla velocità di 10 km/h grazie a delle telecamere attive, sensori e mappe pre registrate.
Il dominio del motore elettrico
L’evento di Berlino conferma la tendenza verso una mobilità sempre più variegata costituita dalla coesistenza di numerose tecnologie. A dominare, però, sarà il motore elettrico, considerato efficiente, silenzioso, pulito e con un potenziale di sviluppo enorme. Non a caso al Bibendum si è già iniziato a parlare dell’auto elettrica di seconda generazione in grado di consumare il 40% in meno delle auto che si sono appena affacciate sul mercato. Un’evoluzione che si combina con le dichiarazioni che prevedono il raddoppio della capacità energetica delle batterie del futuro. A evidenziare il dominio del motore a magneti sulle vetture di domani è l’elenco delle tecnologie proposte. Acconto a biocombustibili e metano, ci sono elettrica pura o ad autonomia estesa, ibrida “micro”, “mild”, “full” e plug-in, nonché le fuel cell che abbinano idrogeno al motore elettrico.
La tecnologia al servizio del traffico
La conferma della scelta elettrica arriva pure dall’Unione europea che di recente ha approvato un corposo piano a favore dei trasporti ad emissioni zero. Un progetto, denominato Green eMotion, che prevede anche lo sviluppo di sistemi di trasporto intelligenti. Un orientamento discusso a Berlino nelle stanze chiuse dei workshop tecnici. Dal quale sono trapelate alcune soluzioni futuristiche, come la connessione costante dei veicoli con un sistema informatico in grado di suggerire le tratte meno trafficate o di regolare in automatico il flusso delle singole auto presenti sulla stessa strada.
Italia fanalino di coda
Ultima nota che emerge dal Bibendum 2011 è l’arretratezza dell’Italia. A parte alcuni progetti, come E-Mobility di smart/Enel ed E-Moving di Renault/A2A, il nostro Paese sembra ancorato al passato. Non è un caso che tutti, o quasi, i responsabili delle aziende di veicoli, siano essi biciclette o auto, interpellati hanno dichiarato la disponibilità dei loro prodotti per i Paesi del Nord Europa, ma non per la Penisola. Il motivo? La carenza della rete di distribuzione di energia e di idrogeno e la “cultura” ancora poco “verde”.
I vincitori del Michelin Challenge Bibendum 2011
Chiudiamo con l’elenco dei vincitori delle competizioni in programma. Perché il Michelin Chellenge è anche una sfida a chi consuma meno. Tre le gare, suddivise in diverse sezioni, previste: il Rally Inter-City, il Rally Urban e il Rally auto elettriche. Il primo è una prova di 300 km riservata ai veicoli destinati trasporto passeggeri da una città all’altra e prevede test su sicurezza, affidabilità e qualità ambientali. Il secondo valuta le performance, le emissioni acustiche e i consumi energetici dei veicoli urbani su un percorso di 30 km che simula la guida in città. L’ultimo si sviluppa su un itinerario di 125 km e mette alla prova l’autonomia delle auto a batteria, nonché le doti di manovrabilità e le prestazioni.
RALLY INTER-CITY
Prototipi a combustione interna :
Audi AG A3 TCNG
Auto in produzione a combustione interna:
Porsche Panamera S hybrid
Prototipi elettrici:
Toyota FCHV
Auto in produzione elettrica:
Renault Z.E. électrique
RALLY URBAN
Veicolo a due ruote elettrico
EnBWEnergie HR2
Quadricicli leggeri
Microcar New M.Go
Quadricicli pesanti
Mega Multitruck
Auto “urbana”
Nissan Leaf
RALLY AUTO ELETTRICHE
Concept car (ex-aequo)
Lupo EL dell’Università della tecnologia di Eindhoven
RaceAbout dell’Università delle scienze applicate di Helsinky
Auto (ex-aequo)
Audi A3 e-tron
Mercedes A Class E-Cell
Volvo C30 Electric