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Evita di pagare 3.000 euro di Telepass: riesce a farla franca

Di Vincenzo Calvarano
Pubblicato il 21 feb 2025
Evita di pagare 3.000 euro di Telepass: riesce a farla franca
Un 28enne evita 3.000 euro di pedaggi sfruttando una falla del Telepass. La giustizia non riesce a identificare il conducente, caso irrisolto

Un giovane automobilista romano ha trovato un modo per evitare di pagare quasi 3.000 euro di pedaggi autostradali sfruttando una vulnerabilità del sistema Telepass. Tuttavia, il 28enne è riuscito a evitare qualsiasi condanna legale a causa dell’incapacità di dimostrare chi fosse effettivamente alla guida del veicolo.

Telepass non recupera la somma

Tra giugno e agosto 2023, il giovane, a bordo della sua Seat Altea, ha utilizzato una tecnica tanto semplice quanto efficace: si accodava ai veicoli dotati di Telepass, attraversando rapidamente il varco prima che la sbarra si richiudesse. Questo approfittava del ritardo programmato nella chiusura delle barriere, una misura di sicurezza progettata per evitare incidenti, permettendogli di eludere i pedaggi nei caselli di Autostrade per l’Italia nella zona di Roma Nord.

Il caso ha sollevato interrogativi importanti sulla sicurezza e sull’efficacia dei sistemi di riscossione automatizzati. Se da un lato il Telepass rappresenta un’innovazione che migliora il flusso del traffico, dall’altro mette in luce vulnerabilità che possono essere sfruttate da automobilisti poco scrupolosi. Nonostante la querela presentata dalla società autostradale, il tentativo di recuperare la somma evasa è fallito.

Il motivo per il quale la somma non è stata recuperata

Il nodo centrale della questione è stato l’impossibilità di procedere con l’identificazione del conducente. Sebbene il veicolo fosse intestato al giovane, la normativa richiede prove concrete per stabilire chi fosse effettivamente alla guida durante le infrazioni. Le riprese delle telecamere dei caselli non erano sufficientemente nitide per identificare il responsabile, rendendo impossibile per il giudice emettere una condanna.

Questo non è un caso isolato. Un episodio simile ha coinvolto un camionista che, con la stessa tecnica, aveva accumulato 16.000 euro di pedaggi non pagati. Anche in quel caso, l’incapacità di dimostrare l’identità del conducente ha portato all’archiviazione del procedimento.

Questi episodi non solo rappresentano un danno economico per le società autostradali, ma minano la fiducia nel sistema di controllo. È evidente la necessità di rafforzare le misure di sicurezza per prevenire abusi futuri, evitando che altri automobilisti siano tentati di seguire esempi simili di evasione pedaggi.

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