F1, Max Verstappen dice la sua sul futuro del Circus
Dopo gli ultimi eventi accaduti in Canada, che hanno scosso e diviso l’opinione di tutti gli appassionati della F1, ci si interroga anche sulle linee guida che potrebbero favorire lo spettacolo delle gare, tralasciando a volte delle sfumature che in realtà potrebbero comprometterlo.
Max Verstappen con le sue dichiarazioni ci ha fornito punti di vista interessanti, che in molti hanno già condiviso e applaudito, lanciando anche delle provocazioni capaci di alimentare quella voglia che spinge gli appassionati di questo sport a vivere con più entusiasmo ogni singolo gran premio.
“Realizziamo tempi record ovunque ma non penso sia tutto qui. Se vuoi solo correre sempre più veloce potresti mettere un robot in macchina”. L’olandese non mette in dubbio le qualità indiscusse di ogni singolo pilota, ma di certo lancia una “frecciatina” che non è passata inosservata, dato che grazie alle monoposto attuali tutti i record di velocità sono stati riscritti. Ma è davvero questa la F1 che ci piace?
Basta con la politica, bisogna ascoltare i piloti!
Una soluzione semplice ci sarebbe secondo l’idea di Max e magari gli addetti ai lavori ci rifletteranno su in vista del consiglio mondiale della FIA a Parigi, dove si discuterà della prima bozza del nuovo regolamento che entrerà in vigore nel 2021 e che porterà non pochi cambiamenti. Verstappen punzecchia quello che realmente sembra aver il peso maggiore in quest’ultimi tempi nella competizione regina, affermando che: “c’è così tanta politica, dovrebbe esserci una sola persona, della FIA o della FOM, che dica: sarà così. Sarebbe positivo se i regolamenti restassero gli stessi per molto tempo. A un certo punto devi dire: questi sono i regolamenti e li avremo per 10 anni. Le prestazioni si avvicineranno davvero dopo 5 o 6 anni”.
Affermazioni che dividono le opinioni degli appassionati, c’è chi considera utopica una tale decisione e chi invece si dice a favore. Intanto nell’ attesa dell’esito definitivo sul regolamento rinviato di 4 mesi, considerata la volontà dei team, c’è chi sottolinea di non snaturare e ridurre la portata dei cambiamenti che in questi anni si sono susseguiti (vedi McLaren) e chi invece preferirebbe una linea più conservatrice e stabile (vedi Toto Wolff…chissà perché!?!)
Di certo, secondo Verstappen, i piloti vengono sentiti spesso, ma ascoltati sempre poco. Non a caso chiude così la sua considerazione, con un esempio lampante: “sono state sempre decisioni politiche, decidono i grandi capi. Noi a volte proviamo a indicare quel che vorremmo, alcuni anni fa trovavamo le macchine troppo lente e con poco grip, poi siamo arrivati a queste macchine larghe, con più carico. Ma poteva seguirsi una via diverso, che non facesse perdere così tanto tempo quando sei dietro un’altra macchina”.
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