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F1: Vettel saluta dopo una carriera da vincente

Di Valerio Verdone
Pubblicato il 28 lug 2022
F1: Vettel saluta dopo una carriera da vincente
Un pilota di Formula 1 veloce sin dagli esordi ai tempi della Red Bull.

La F1 vede un altro dei campioni del mondo in pista salutare, ringraziare, e ritirarsi ad una vita più tranquilla. Sebastian Vettel, alla vigilia del GP di Ungheria, ha dichiarato a tutti che questa targata 2022 sarà l’ultima stagione in cui lo vedremo correre nel circus iridato. Un peccato, visto che ha solo 35 anni, ma un ambiente stressante come quello della massima formula porta a prendere decisioni del genere, anche quando si potrebbe tranquillamente gareggiare per altri 2-3 anni.

La carriera in F1 di Vettel

Il talento di un pilota di F1 cresciuto sotto l’occhio lungo di un campione quale Schumacher si vede già dalle libere del GP di Turchia del 2006, quando conquista il miglior tempo. Ma l’esordio ad Indianapolis nel 2007, sempre con la BMW Sauber, lo porta a diventare il più giovane driver a conquistare punti iridati. All’epoca aveva solamente 19 anni ed 11 mesi. La vittoria a Monza con la Toro Rosso nel 2008, in una gara epica, lo porta tra i grandi della F1.

Dal 2009 corre in F1 per la Red Bull, e dal 2015 arriva in Ferrari

Così, dal 2009, diventa un pilota Red Bull, e dal 2010 macina mondiali di F1 a ripetizione, assicurandosi ben quattro campionati del mondo piloti consecutivi! Dal 2015 passa alla Ferrari, rilevando il sedile di Fernando Alonso, suo acerrimo rivale in due stagioni in Red Bull. La prima stagione con la rossa lo vede tagliare per primo il traguardo per 3 volte conquistando ben 13 podi.

Un’annata d’ombra con nessun successo nel 2016, e poi, nel 2017, 3 vittorie lo rilanciano a Melbourne, in Bahrain, ed a Monaco, dove la Ferrari torna a centrare una doppietta dopo 7 anni. Saranno 5 le vittorie in quell’anno. Altri 5 successi nel 2018, tra cui quello di Silverstone, che lo aveva rilanciato in testa al mondiale. Quello del Canada, con cui celebrò la sua 50esima vittoria in F1, e quello del Belgio con cui raggiunse Ascari a quota 13 vittorie con la Ferrari.

Dal 2019 inizia la discesa

Nel 2019 inizia la sua parabola discendente in Ferrari e la convivenza difficile con Leclerc, quindi l’unica vittoria arriva a Singapore. Poi un 2020 praticamente da separato in casa, con l’addio alla Ferrari annunciato ad inizio stagione, ed il resto è storia della F1 recente. Qualche podio in Aston Martin e tante prestazioni opache dovute anche ad una vettura non proprio all’altezza delle sue qualità tecniche.

Il 2022 sarà la sua ultima stagione

Nella sua lettera d’addio si comprendono quali siano le sue priorità, e dopo tanti anni in pista, anche se ancora in perfetta forma, a 35 anni, si comprendono le sue motivazioni. Così, vi riportiamo qualche parola che sia ancora più esplicativa del suo stato d’animo.

Oltre alle corse, ho una famiglia e amo stare con loro. Ho coltivato altri interessi al di fuori della F1. La mia passione per le corse e la F1 comporta molto tempo trascorso lontano da loro e richiede molte energie. Dedicarmi alla mia passione come facevo e come pensavo fosse giusto, non va più di pari passo con il mio desiderio di essere un ottimo padre e marito. L’energia necessaria per diventare un tutt’uno con la macchina e la squadra e inseguire la perfezione richiede concentrazione e impegno. I miei obiettivi si sono spostati dal vincere gare e lottare per i campionati al vedere i miei figli crescere. Trasmettere i miei valori, aiutarli a rialzarsi quando cadono, ascoltarli quando hanno bisogno di me, non doverli salutare e soprattutto poter imparare da loro e lasciare che mi ispirino.

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