Fa ancora la sua figura, la Ferrari Testarossa di Carolina di Monaco è all'asta
Lusso, eleganza e un inconfondibile tocco di nobiltà si sono materializzati al salone Retromobile Parigi, dove un’autentica icona degli anni ’80 ha rubato la scena: una straordinaria Ferrari Testarossa del 1986. Questo esemplare unico, appartenuto alla principessa Carolina di Monaco, è stato presentato con orgoglio dallo specialista modenese Autoluce, catturando gli sguardi di collezionisti e appassionati.
Ferrari Testarossa, un mito senza tempo
La vettura, che sfoggia una rara e sofisticata colorazione Nero Ferrari 1240 abbinata a interni in pelle nera, si distingue non solo per la sua estetica impeccabile ma anche per la celebre targa monegasca “002”, che in passato fu utilizzata da Stefano Casiraghi, consorte della principessa Carolina. Con il suo telaio identificativo ZFFTA17B000061, questa Testarossa porta con sé il certificato di garanzia originale, che ne attesta la prima immatricolazione nel febbraio 1986.
La storia e il prestigio di questa Ferrari sono amplificati dalle immagini d’epoca che ritraggono Casiraghi alla guida, come lo scatto iconico davanti all’Hotel de Paris di Monte Carlo. Venduta inizialmente da Charles Pozzi, storico importatore Ferrari in Francia, l’auto rappresentava il massimo dello status nel Principato di Monaco. Questo modello non è solo un’auto, ma un simbolo che racchiude in sé un’epoca e uno stile di vita.
Protagonista a Parigi
Sotto il cofano, il motore V12 da 4,9 litri, capolavoro di ingegneria, insieme alle linee disegnate da Pininfarina, ha consacrato la Testarossa come un’icona intramontabile. La produzione limitata e il perfetto stato di conservazione dell’esemplare esposto a Parigi ne accrescono il valore, rendendolo un vero e proprio gioiello per gli amanti delle auto storiche.
Esposta al Parc des Expositions de la Porte de Versailles, questa Ferrari non è solo un veicolo: è un pezzo di storia che intreccia il lusso senza tempo del cavallino rampante con il fascino del Principato di Monaco. Per chi avrà il privilegio di acquistarla, non si tratterà semplicemente di possedere un’auto, ma di custodire un patrimonio culturale e storico di inestimabile valore.
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