Facciamo i conti in tasca alle auto elettriche
A MoTechEco, si è tenuto un convegno sulla green economy applicata alle auto. Secondo l’ad di Renault Italia, l’elettrica si ammortizza in 3 anni
In occasione di MoTechEco, il salone europeo in corso di svolgimento alla fiera di Roma e dedicato alle nuove tecnologie in campo automobilistico, il presidente di Renault Italia Jacques Bousquet, ha preso parte a un convegno sulla green economy applicata al settore dell’auto. Oggetto, naturalmente, erano le auto elettriche su cui quasi tutte le case automobilistiche mondiali stanno investendo tempo e risorse.
“Un sondaggio che abbiamo effettuato rivela che il 50% degli italiani comprerebbe un veicolo a emissioni zero”. A parole, la metà è d’accordo. Ma all’atto pratico? “Alla domanda se la comprerebbe oggi stesso, iniziano a sorgere alcuni (legittimi) dubbi relativi all’autonomia, alle modalità e ai tempi di ricarica, al tipo di batteria e ai costi di gestione di un’auto elettrica”. La sostanza, quindi, è che per ora nessuno vuole spendere di più solo per il gusto di avere un’auto ecologica: spendere meno e inquinare un po’ di più è alla fine una politica comprensibile da parte dei consumatori.
Ma facciamo alcuni conti: un’auto elettrica può costare circa 6.000 euro in più di una a benzina. Un prezzo un po’ elevato per chiunque. Ma è qui che bisogna calcolare gli incentivi, che variano da paese a paese e, per quanto riguarda l’Italia, anche da regione a regione. Il governo di Parigi ha fissato in 5.000 euro il contributo per l’acquisto di una elettrica, contro i 2.000 del Lazio e i 3.000 della Lombardia. Considerando che un centinaio di chilometri con un’auto a batteria costano solo i 2 euro per ricaricarla e che per la benzina si spendono circa 10-12 euro, il calcolo porta a far sì che, percorrendo 10.000 chilometri l’anno (che non sono poi molti) si risparmiano almeno 800/1.000 euro di solo carburante. “E questo significa che in altri 3 anni si ammortizzano gli altri 3.000 euro di sovrapprezzo”.[!BANNER]
Ma nel discorso manca un aspetto non secondario: la manutenzione. Costa davvero meno? Secondo Jacques Bousquet il 20% in meno, grazie soprattutto a un motore più semplice e con minori parti. Ma secondo alcuni addetti ai lavori presenti all’evento, il risparmio sarebbe molto maggiore e potrebbe arrivare fino al 50% rispetto a un modello a benzina.
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