Farmaci alla guida: un pericolo sottovalutato
La UE dovrebbe imporre alle società farmaceutiche di riportare l’avviso sulle etichette.
Mettersi alla guida in seguito all’assunzione di farmaci non sempre è consigliabile, soprattutto se questi rientrano nella lista dei 4.000 che hanno interazioni negative sulla guida. Per questo è necessario che l’UE, che ha competenza in materia, obblighi di inserire nell’etichettatura delle confezioni dei farmaci che causano sonnolenza un pittogramma specifico che richiami l’attenzione sui rischi del medicinale e sulla sua mancata compatibilità con la guida.
In effetti, chi di noi non ha avvertito difficoltà alla guida dopo aver assunto un farmaco banale come quelli per l’emicrania o i comuni antistaminici? Ebbene, anche medicinali d’uso comune, nei quali rientrano a gran voce gli ansiolitici, possono rallentare i riflessi, causare uno stato confusionale che mette a repentaglio la salute di chi si mette al volante dopo averli presi. Dunque, è meglio controllare se nel bugiardino quantomeno ci sia l’avviso che recita testuali parole: “può influenzare la reattività, la capacità di guida e la capacità di usare strumenti o macchinari”. In caso affermativo, meglio evitare di mettersi al volante, soprattutto per il primo periodo d’assunzione, nel quale non si conoscono le eventuali reazioni del fisico alle sostanze in questione.
Certo, considerato il numero di farmaci in circolazione, saranno senz’altro molti i guidatori che fanno uso di medicinali che rallentano i riflessi o lo stato d’attenzione durante la guida, per cui è auspicabile che la UE renda ancora più chiara nell’etichettatura l’eventuale interazione con la condotta di veicoli a motore.
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