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Fca aderisce a Motus-E: nuovo tassello per lo sviluppo della e-mobility

Di Francesco Giorgi
Pubblicato il 18 lug 2019
Fca aderisce a Motus-E: nuovo tassello per lo sviluppo della e-mobility
A pochi giorni dall’annuncio di Fiat 500 BEV a Mirafiori, Fiat-Chrysler dimostra concreta fiducia nel comparto “zero emission” andando ad appoggiare il nuovo gruppo attivo nello sviluppo dell’elettrico.

La recentissima presentazione del robot Comau che, a Mirafiori, contribuirà alla produzione di Fiat 500 elettrica (qui il nostro approfondimento dei giorni scorsi) è stata il preludio all’”offensiva a zero emissioni” da parte di FCA, che all’atto pratico si costruirà su un investimento nell’ordine di 700 milioni di euro per l’allestimento delle nuove linee di produzione automatizzate nello storico impianto torinese, sulla garanzia di 1.200 posti di lavoro e sullo sviluppo di una piattaforma-veicolo ad hoc, già indicata come “centrale” per la creazione dei futuri modelli 100% elettrici.

In queste ore, un secondo atto rafforza le strategie di posizionamento per Fiat-Chrysler Automobiles nel settore della elettro-mobility: l’appoggio della holding italo-americana a Motus-E, Associazione creata nel 2018 con l’obiettivo di puntare sullo sviluppo della mobilità “zero emission” in Italia, ed alla quale aderiscono Gruppi industriali ed imprese, operatori nel settore dei trasporti, università e scuola, Associazioni di consumatori e opinion leader.

Un’adesione clamorosa per l’”asse Torino-Detroit” che, sotto la guida Marchionne, si era segnalato per la propria uscita da qualsiasi associazione; e, in un’ottica “eco friendly”, sintomatica di una generale volontà di porre concrete basi al “boost” della e-mobility nel nostro Paese, come dimostrato nelle scorse settimane attraverso l’avvio di partnership con Enel-X ed ENGIE, “Un vasto piano di azioni rivolto al supporto della mobilità elettrica – indica FCA – e ad integrazione delle strategie e-mobility annunciate lo scorso anno nel contesto del piano industriale quinquennale del Gruppo”. FCA, spiegano i vertici della holding, è attualmente al centro di un progetto di creazione di un network di “Partner, prodotti e servizi nei vari mercati, finalizzato a soddisfare e superare le aspettative, in rapida evoluzione, dei clienti in termini di veicoli elettrificati”. Motus-E che registra oggi l’adesione di FCA è, come accennato, di recentissima fondazione: creata lo scorso anno da ABB, ALD Automotive, Allianz, Cobat, Enel X, Nissan, Volkswagen e Volvo, attualmente vede, fra le 45 realtà associate, Costruttori di veicoli, utility di energia, comparto batterie, società di fornitura infrastrutture per l’energia e di reti per la ricarica, studi di consulenza, Associazioni ambientaliste e di consumatori e mondo dell’università.

Attualmente, indicano recenti consuntivi Motus-E, il comparto della mobilità elettrica, presa nel suo insieme, è protagonista di una costante escalation: quasi 7 miliardi di fatturato, circa 6 miliardi di euro nei ricavi complessivi, una crescita percentuale annua nell’ordine del 28,7%. Valori decisamente superiori in rapporto a quelli del 2013, in cui il fatturato globale della e-mobility ammontava a 2,2 miliardi di euro su un panorama industriale ed imprenditoriale già attivo nel comparto che si attestava su 160 realtà. In una proiezione a lungo termine, le imprese italiane nel campo della mobilità a zero emissioni potrebbero giungere a quota 10.000, ed in grado di generare potenzialmente un fatturato di circa 100 miliardi di euro.

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