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FCA-Renault, nuovo tentativo per riprendere i negoziati

Di Francesco Donnici
Pubblicato il 17 giu 2019
FCA-Renault, nuovo tentativo per riprendere i negoziati
Secondo attendibili indiscrezioni il dialogo tra FCA e i francesi di Renault per una possibile fusione tra i due Gruppi continua ad andare avanti.

La trattativa tra il Gruppo FCA e Renault, relativa ad una possibile fusione tra i due colossi dell’automotive, sembra avere le carte giuste per poter ripartire a breve, almeno secondo quanto diffuso dal Sole 24Ore, convinto del fatto che la rinnovata fiducia del governo francese nei confronti di Jean-Dominique Senard abbia spianato la strada alla riapertura dei negoziati.

Sempre secondo l’autorevole quotidiano economico, nelle ultime ore si sono registrati dei “movimenti sospetti” tra Detroit, Torino e Parigi che confermerebbero una possibile volontà – da entrambe le parti – di riaprire i negoziati in tempi brevi. Il giornale di Confindustria ha inoltre citato un viaggio “segreto” effettuato da Mike Manley lo scorso venerdì a Parigi, dove il CEO di FCA avrebbe incontrato i vertici del Gruppo francese con l’obiettivo di poter avviare un nuovo dialogo con questi ultimi, dopo che le trattative erano state interrotte in maniera piuttosto brusca dall’intervento del governo francese.

Secondo i rumors, le nuove trattative partirebbero dal precedente accordo che FCA e Renault stavano per raggiungere qualche giorno fa, anche se ci sarebbe una novità sostanziale. Nella nuova proposta sparirebbe infatti il coinvolgimento di Nissan, cosa che aveva fatto naufragare il precedente accordo, infatti lo stato d’oltralpe aveva vincolato il suo via libera alla fusione al consento esplicito del costruttore giapponese.

Sembra che Fiat-Chrysler e la Casa della Losanga abbiano già tracciato un accordo condiviso a grandi linee da entrambi le parti, inoltre entrambi i player sarebbero intenzionati a chiudere l’operazione in tempi molto stretti. Dal canto suo, il numero uno di Renault, Renard, ha difeso a spada tratta la fusione, dilungandoli in occasione dell’assemblea degli azionisti che si è svolta lo scorso 12 giugno sui numerosi benefici che questo accordo porterà al Costruttore francese e ai suoi alleati.

Secondo gli esperti, il rammarico espresso dal manager francese dopo l’interruzione delle trattative è stato visto come un messaggio a FCA per una possibile riapertura delle negoziazioni. Fiat Chrysler è stata però abbastanza chiara nel porre una condizione essenziale per un’eventuale futura fusione, ovvero quella di una progressiva riduzione dell’influenza del Governo francese sulla Casa del Rombo attraverso un taglio della sua partecipazione del 15% nel capitale, magari dopo aver avuto rassicurazioni sull’occupazione lavorativa nelle fabbriche del Gruppo transalpino.

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